Bisogna riconoscerlo: quando il ministro Matteo Salvini dice-scrive qualcosa, lo fa con tono deciso e inappellabile. Così come è accaduto quando è stato arrestato Moussa Sangare, il presunto omicida di Sharon Verzeni. Un Salvini “sconvolto” ha postato un intervento su Facebook dal quale traspariva tutta la sua indignazione. Il post del ministro ha evidenziato, innanzitutto, che il ragazzo ha origini nordafricane (la famiglia è originaria del Mali che, però, non si trova nel nord del continente africano, ndr) e che non bisogna farlo “passare per matto” ma condannarlo senza se e senza ma al carcere a vita, pena esemplare, senza sconti (anche se il presunto sospetto è italiano a tutti gli effetti, pur essendo nero). Sull’accoltellamento della Verzeni, Salvini ha dedicato anche un altro post.
Purtroppo però non ha fatto altrettanto quando si è sparsa la notizia del 17enne che aveva ucciso a coltellate la sua famiglia: padre, madre e fratellino. Sarà dipeso dal fatto che il reo confesso è minorenne e pure bianco. Ma, in questo caso, il grave fatto di sangue non ha evidentemente scosso la sensibilità del Salvini, tanto è vero che non vi ha dedicato spazio sul suo profilo. Anche stavolta si ha l’impressione che il leader della Lega abbia espresso il suo classico doppiopesismo quando si tratta di colore della pelle: un uomo delle istituzioni non dovrebbe farsi trascinare in certi beceri e razzisti dualismi. Sarà poi un giudice e non altri a stabilire le pene, esemplari o meno che siano.
Aggiornato il 03 settembre 2024 alle ore 14:02