La decisione è stata ratificata poco prima di mezzanotte. Anche la Camera dei deputati ha dato l’ok alla fiducia posta dal Governo sul decreto Carceri con 186 voti favorevoli, 127 contrari e due gli astenuti. Oggi, l’Aula di Montecitorio apporrà il voto finale sul disegno – già approvato in Senato – voluto dal Guardasigilli Carlo Nordio che contiene “misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della Giustizia”. Dopo i pareri dell’Esecutivo agli ordini del giorno, forniti dal sottosegretario Andrea Ostellari, è stata sospesa la seduta della Camera, fino a quando non si procederà al voto finale sul provvedimento, già blindato dalla fiducia. Poi, il dl sarà legge.
Umanizzare gli istituti, accelerare e semplificare i tempi della burocrazia con nuove procedure. Questi sono solo alcuni degli obiettivi del decreto – che era stato ribattezzato “svuotacarceri”, ma poi rinominato dal Governo “carcere sicuro” – voluto da Nordio, che punta anche all’alternatività della pena in comunità per tutti i carcerati idonei. È una questione di minuti per l’arrivo della prima risposta dell’Esecutivo di Giorgia Meloni all’emergenza totale dei penitenziari italiani. Vecchi, sovraffollati, senza personale e segnati dalle cifre drammatiche dei suicidi in questi primi otto mesi del 2024, in potenza mai così alte. Al centro del provvedimento c’è l’istituzione di un albo di comunità che potranno accogliere alcune tipologie di reclusi con residuo di pena basso, tossicodipendenti oppure condannati per determinati reati, che potranno scontare così la parte finale della loro condanna fuori dal carcere. E le telefonate per i condannati diventeranno da quattro a sei al mese, con ulteriore possibilità di incremento.
Mentre il regime del 41 bis, per mafiosi e terroristi, si farà ancora più duro. Il dl carceri prevede modifiche alla disciplina del regime detentivo differenziato, con esclusione all’accesso dei programmi di giustizia riparativa. Poi, per il personale, è stato disposta l’assunzione di 1000 agenti penitenziari e l’incremento del numero di dirigenti, con un implemento della loro formazione. Slitterà di un anno l’entrata in vigore del tribunale per le famiglie.
Aggiornato il 07 agosto 2024 alle ore 14:00