“Ho il massimo rispetto per ciò che quella fiamma ha rappresentato, ma è arrivato il momento di andare oltre”. Così il deputato di Fratelli d’Italia, Andrea De Bertoldi. In un’intervista ad Avvenire, parlando del simbolo del partito, ma con un occhio al domani, sottolinea: “Se davvero vogliamo essere un partito conservatore, liberale, democratico, che guarda al futuro si dovrebbe consegnare alla storia l’icona della destra storica. D’altronde, se la memoria non mi inganna, agli inizi di Fratelli d’Italia la fiamma non c’era”.
De Bertoldi, inoltre, dice la sua su quanto scaturito dall’ormai nota inchiesta di Fanpage: “Penso ci sia stata una certa sottovalutazione di questi fenomeni, non solo nel mio partito. Servono prese di posizione nette, senza ambiguità verso ridicoli e patetici emuli di un passato regime, da cui FdI deve continuare a dichiararsi lontana. Queste persone – osserva – vanno allontanate, ma sono critico anche verso chi ha fatto finta di non vedere girandosi dall’altra parte, e magari ha flirtato con loro per qualche preferenza in più”.
A seguire, ricorda che la premier Giorgia Meloni “ha compiuto una scelta di coerenza politica e mi auguro che nessuno a Bruxelles voglia per questo penalizzare il nostro Paese: la politica deve seguire gli interessi dell’Unione e non le consorterie. Da cattolico liberale, però, auspico ora per l’Italia e per il centrodestra che si possa entrare a far parte pienamente nella maggioranza europea”. In ultimo, un passaggio sull’autonomia differenziata, ritenuta “plusvalore, lo è nel mio Trentino che da decenni gode di un’autonomia speciale, lo è in prospettiva per l’intero Paese. Ma può diventare un male per chi pensasse di ottenerla a dispetto di qualche altra Regione: un cattolico questo non lo potrebbe mai accettare”.
Aggiornato il 30 luglio 2024 alle ore 14:44