“Siamo il Governo più stabile d’Europa”. Lo rivendica Antonio Tajani ai microfoni di Rtl 102.5. Secondo il ministro degli Esteri, “l’Italia ha diritto a un commissario di peso in Commissione europea. Così come accadde con me quando venni indicato dal Governo ed eletto commissario dal Parlamento: due volte commissario e due volte vicepresidente”. Tajani ribadisce che “l’Italia è Paese fondatore dell’Unione europea, della quale è la seconda manifattura e la terza economia. L’Europa ha bisogno dell’Italia. Siamo un Paese di 60 milioni di abitanti”. Per Tajani, Raffaele Fitto “è un eccellente candidato a commissario europeo, perché conosce il Parlamento europeo e la Commissione europea, conosce il Consiglio. Per fare bene il commissario e non fare solo lo stageur in cinque anni per conoscere i meccanismi europei. Fitto ha le carte in regola”. Sul fronte interno, il vicepremier e leader di Forza Italia sottolinea che il Governo resterà “in carica per altri tre anni e mezzo. E questo rappresenta una garanzia per l’Europa. Io non vedo rimpasti di Governo all’orizzonte (in caso di incarico Ue del ministro Fitto). Se poi servono rimpasti si vedrà, se c’è da sostituire o da dividere le competenze, si vedrà. Ma non vedo problemi per la maggioranza e all’orizzonte rimpasti di Governo”.
Tajani torna a parlare della querelle con Matteo Salvini. “Io e Salvini – spiega – apparteniamo a famiglie politiche diverse. Noi (di Forza Italia) siamo per la stabilità e siamo il Partito popolare europeo, primo partito in Europa, di centrodestra che ha ottenuto il presidente del Parlamento europeo, il presidente della Commissione europea, avrà la maggioranza relativa dei commissari europei. Nessun rosso perché la sinistra ha votato no a Ursula von der Leyen, c’è stato un sostegno da parte socialista, sì, ma la sinistra ha votato no e gran parte dei Verdi non l’hanno votata e i Verdi non fanno parte di nessuna maggioranza. Ma le diversità di opinioni in Europa sono note, non c’è mai stato alcun problema”. Tajani sottolinea come, “fin dal congresso (Ppe) di Bucarest, abbiamo sempre detto che avremmo votato per Ursula von der Leyen. Immaginate cosa sarebbe successo sui mercati se non fosse stata eletta. Cosa sarebbe successo se non fosse stata eletta? Avremmo un tecnocrate al posto della politica? Tutti i voti contano – ha proseguito – e non credo che tutti abbiano letto il documento della von der Leyen quando fanno commenti. Io l’ho letto e i contenuti hanno raccolto tutte le proposte di Foza Italia e del Ppe, in modo particolare per quanto riguarda il Mediterraneo, la difesa, la casa, l’immigrazione. Le Piccole e medie imprese, la politica industriale. E c’è anche un sostanziale cambiamento per quanto riguarda il Green Deal che rimane, ma è giusto che rimanga. Noi siamo contro il cambiamento climatico. Dobbiamo impegnarci ma con delle soluzioni pragmatiche. E questo mi pare che sia emerso nel documento della von der Leyen in modo molto chiaro, compresa la revisione del 2026 della norma che blocca la produzione di auto non elettriche a partire dal 2035”.
Aggiornato il 25 luglio 2024 alle ore 16:54