La scienza, la fisica, l’arte, l’economia, la tecnica e tutte le diverse forme dell’espressione umana, negli ultimi centocinquant’anni hanno compiuto dei veri e propri salti qualitativi ed evolutivi, tranne la politica. Siamo ancora fermi alle stesse logiche del Potere, con la P maiuscola, risalente all’Impero romano, o ai vecchi meccanismi del sistema medioevale. Se andiamo a stringere, siamo ancora lì. Oggi, infatti, confondiamo la Politica con il Potere. Ed è un disastro perché rimaniamo ingabbiati dentro una mentalità arrogante, violenta, ingiusta, dispotica, egoista, avida, conflittuale, rabbiosa, prepotente, mediocre, modesta.
Insomma, è necessario che qualcuno lo scriva: il Potere e la Politica rappresentano due visioni completamente diverse l’una dall’altra. Ma noi conosciamo soltanto l’efficacia e l’efficienza del Potere, che è malato di pragmatismo e, quindi, è astratto, impotente, fine a se stesso. Del resto, purtroppo, nella mentalità dominante, la politica è rimasta intesa così come l’aveva concepita Niccolò Machiavelli nel Cinquecento, dando inizio alla disciplina delle scienze politiche. Siamo fermi a quel punto.
Tutto si è evoluto, tranne la politica. Infatti, la politica è semplicemente ai margini del nostro mondo contemporaneo. Dominano il denaro, l’economia e la finanza. Sopra, al vertice di tale sistema, regna la Tecnocrazia, vero Leviatano dei nostri tempi. Nell’essenza, se ci riflettiamo bene, ancora adesso, nel 2024, concepiamo la politica esattamente come l’aveva descritta Machiavelli ne Il Principe. Al massimo, nel migliore dei casi, intendiamo la politica come espressione pratica delle culture politiche: socialista, liberale, cattolica, libertaria, repubblicana, monarchica, riformista, conservatrice, democratica, assolutista, autocratica, federalista.
Intanto, sempre più cittadini si stanno spostando in un campo-altro e non si recano più alle urne. Non credono più in questa politica politicante, che è soltanto Potere o, addirittura, suddita d’un Potere tecnocratico, finanziario, burocratico, amministrativista, illiberale, bulimico, violento e guerrafondaio. La Politica è altro. La Politica è bellezza. La Politica è un’arte. È l’arte del nuovo possibile, l’arte delle relazioni umane, l’arte del vivere… meglio!
Personalmente, vedo ancora troppe persone che, per mostrare e per vedere la loro luce, s’immergono nel buio… Cercano il buio perché è il luogo in cui si notano anche i piccoli bagliori. Quando scrivo la parola buio intendo il Potere, cioè il lato oscuro della Forza. Ecco, la Politica è la Forza, cioè umanità, amore, ascolto, dialogo, sinergia, collaborazione, cooperazione, solidarietà, autonomia, libertà, fraternità, responsabilità, creatività. La Politica è l’emergere della coscienza, individuale e collettiva. È qualità, talento, riconoscimento dell’altro, alterità e ricerca delle verità.
Sono convinto che sia necessario innovare la Politica. Quindi, si tratta di mostrare quello che, della Politica, ancora non è visibile agli occhi o ai sensi. La Politica non è il Potere. È altro dal Potere. Perché il Potere è odio, sopraffazione, sopruso, inganno, menzogna, propaganda, pubblicità, manipolazione, oppressione, omologazione, distruzione, schiavitù e paura.
La Politica non è un esperimento riuscito, non è ripetibile. Invece, il Potere è ripetibile. È quantità perché è sempre misurabile e fa riferimento soltanto a ciò che si misura: consenso, denaro, sviluppo tecnologico, lunghezze, materialismo. In altre parole, la Politica cambia la realtà così come le forze che non si vedono, ma se ne possono osservare gli effetti. Insomma, si tratta di andare oltre la quantità (misurabile), cioè andare oltre il vecchio concetto di politica intesa come Potere, per cogliere la qualità, che non si può misurare, ma che si può sentire, percepire, intuire, riconoscere, valorizzare, donare, accogliere, esprimere. La Politica è interazione perché la percezione si realizza soltanto se c’è un’interazione, un collegamento, un incontro, una relazione, un amore. In altri termini, la Politica è la nostra capacità di mettere l’amore sopra la paura. In modo fattivo, concreto, con pensieri e azioni in grado di costruire orizzonti di senso.
Aggiornato il 19 luglio 2024 alle ore 10:30