Toti, la Giunta ligure chiederà l’intervento della Corte Costituzionale

La Regione Liguria sul caso di Giovanni Toti valuta l’idea di rivolgersi alla Corte costituzionale. L’ipotesi è stata avanzata da Luigi Bisignani sul Tempo. Per “un conflitto di attribuzione”. Come scrive oggi il Corriere della Sera, “la Giunta regionale della Liguria vuole chiedere l’intervento della Corte costituzionale perché dal 7 maggio è stata privata del suo rappresentante con gli arresti domiciliari di Giovanni Toti che, di fatto, è stato interdetto dalla sua carica di governatore nonostante la legge non lo consenta durante le indagini preliminari”. Negli scorsi giorni anche il Tribunale del riesame ha detto no alla revoca degli arresti domiciliari e ora la carta della Consulta è tornata ad essere discussa tra gli assessori liguri. “Il ricorso, che non ha tempi brevi, solleverebbe un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, tema che dopo l’arresto è stato ventilato dal giudice emerito della Consulta Sabino Cassese in un parere che è stato depositato dalla difesa al Tribunale del riesame. Uno degli argomenti potrebbe riguardare l’articolo 289 del Codice di procedura penale prevede espressamente che non sia possibile sospendere il pubblico ufficiale dalla carica elettiva, cosa che però avviene di fatto con un arresto”, la spiegazione del quotidiano. Il prossimo passo è che la Giunta deliberi l’affidamento dell’incarico a un costituzionalista. Continua la battaglia a difesa di Toti: il centrodestra non ha alcuna intenzione di mollarlo.

Intanto, Carlo Calenda professa garantismo. “Secondo me – afferma il leader di Azione, a Sky Tg24-Start – è assurdo che la magistratura faccia trapelare ti devi dimettere se vuoi che ti levi dagli arresti domiciliari, ma stiamo scherzando? Poi c’è un punto che non riguarda Toti, che fino a prova contraria è innocente. Si può governare così? In una situazione oggettivamente difficilissima per i liguri? Io penso di no. Oggi prendere soldi da persone a cui rinnovi la concessione non è vietato in Italia, questo è il Paese dei conflitti di interesse, i soldi che Toti ha preso li ha registrati con un atto legale che dovrebbe diventare invece illegale, quindi il rischio è che sia assolto. Va risolta la gigantesca valanga di conflitti di interesse che questo Paese ha. Io sono favorevole al finanziamento pubblico ai partiti, eliminando però quello privato. Così si eviterebbero i conflitti di interesse che non sono consentiti in nessuna altro Paese dell’universo. Il compito della politica non è decidere se Toti è colpevole o no: quello lo fa la magistratura. La politica deve regolare ciò che non funziona nel Paese”. “Toti è innocente fino a prova contraria, ma la maggioranza di Governo deve prendere una decisione perché in questo momento la Liguria non è governata”, conclude Calenda.

Aggiornato il 15 luglio 2024 alle ore 17:15