Sangiuliano: “Chi mi dà lezioni di moralità non ha titoli per parlare”

“Mai fatto in vita mia. Non mi sono mai lamentato con Paolo Petrecca, un amico e un collega che stimo”. A dirlo è il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. In un colloquio con la Stampa ribadisce che non si lamenta dei giornalisti. Inoltre, marchia come “cose inventate” le voci che sarebbero uscite dalla redazione di Rainews 24. La vulgata vedrebbe un ministro infuriato per alcune “domande inappropriate”, e non gradite, da parte di cronisti dei Tg regionali.

“Assolutamente no, ho massimo rispetto per i colleghi dei Tg Rai, con i quali ho lavorato per tanti anni – rimarca l’ex direttore del Tg2 – sono un liberale e pensare di imporre censure non fa parte del mio modo di essere. Io non ho mai chiamato direttori di giornali o telegiornali, se non per proporre questioni o iniziative legate al mio Ministero, mai fatto pressioni o preteso alcunché”.

E, infine, ricorda un passato non troppo lontano: “Sul mio telefonino ho conservato le chat con diversi ministri di altri Governi: i due di Conte, gialloverde e giallorosso, e anche quelli precedenti a guida Pd”. Insomma, rivela Sangiuliano, scrivevano “messaggi pesanti nei miei confronti, lamentele, pressioni per i servizi che mandavamo in onda al Tg2. Ci metto un attimo a tirarli fuori. Voglio solo dire che chi oggi mi accusa, e dà lezioni di moralità, non ha titoli per parlare”.

Aggiornato il 12 luglio 2024 alle ore 09:46