Mi dichiaro subito anti-Harkonnen, fieramente devoto alla Casa Atreides, adoratore dei Dorsai e convinto fiancheggiatore dei Marine coloniali sulle colonie extra-mondo nonché dei replicanti Nexus 6 che combattono al largo dei bastioni di Orione e delle porte di Tannhäuser. Ora, non so se tutto questo faccia di me un “fascista” ma, vista la piega che sta prendendo l’opinione dei media in questo nostro Paese, non mi stupirebbe. Poi, figuriamoci, uno che si occupa, come lo scrivente, d’arte e di cultura sotto un aspetto “tradizionale”, cresciuto a pane, Julius Evola e René Guénon, lettore di Conan e di Elric di Melnibonè, vi lascio immaginare.
Pertanto, mettermi alla gogna vi sarà facile se dico ciò che sto per dire. Invece di “espellere” quei quattro o quelle tre, ora non ricordo quanti siano i giovani “nostalgici” di Gioventù nazionale, anche perché la stupidità giovanile di tali è avvenuta in una chat privata di un partito riconosciuto dallo Stato, dunque parlamentare e non in un pubblico dominio, bisognerebbe fare un po’ di autocritica e porsi qualche domanda.
Se è successo tutto questo, mi chiedo se in realtà la “colpa” (non mi risulta che le ragazze in questione abbiano inneggiato né partecipato a lotta armata o ad alcun atto violento contro la libertà di nessuno), mi domando, dicevo, dove siano stati in tutti questi ultimi quaranta anni i dirigenti politici e “culturali” della destra italiana. Sì, perché quello che è venuto a mancare nella destra che va dagli anni Ottanta a oggi, ovvero da parte soprattutto di coloro che in quegli anni o poco prima sono nati, è stato il “dovere morale, etico e politico” di formare, educare, allevare le nuove generazioni.
Nessun indottrinamento, per carità, nessuna “mistica fascista”, nessuna forma di “cura Ludovico”. Ma questi che vediamo sono i risultati dell’assenza pressoché totale di indirizzi culturali, di formazione intellettuale, di preparazione alla comprensione di un mondo che è ben più vasto e complesso di quello che vorrebbero farvi credere. E questo senza dover necessariamente sempre ricorrere a Julius Evola, a John Ronald Reuel Tolkien ma neanche ad Antonio Gramsci. Fatemi la grazia.
Le ragazze hanno ecceduto e sbagliato, sì, ma di più chi non ha insegnato loro. E, comunque, se l’esempio che ci viene dalla sinistra è mandare al Parlamento europeo una persona che reati veri sembrerebbe averli compiuti realmente, ebbene, se Atene piange, Sparta ha ben poco o nulla da ridere.
Aggiornato il 09 luglio 2024 alle ore 11:22