Chiariamo immediatamente un fatto importante: l’inchiesta di Fanpage mette in luce un cinismo vacuo e senza basi politiche su cui i partiti tutti dovrebbero riflettere. In primis Fratelli d’Italia, che dovrebbe fare una riflessione supplementare sull’ingenuità dei propri dirigenti che troppo spesso hanno dovuto invocare le dimissioni per motivi personali perché colti in castagna dal solerte giornalista di turno sempre pronto a pubblicare messaggini o video compromettenti. In valore assoluto, le cose che emergono da quei video sono sconcertanti. Si tratta di un mix tra bestialità pensate per davvero e razzismo millantato, come se digrignare il mascellone come il Duce, potesse ancora fare figo nel 2024. Quindi un coacervo di valori sbagliati che vanno ad aggiungersi ad un discutibile spessore personale e politico di chi in quei video appare in tutta la propria puerilità.
Detto questo, urgono anche delle considerazioni supplementari che non fungono minimamente da attenuante a quanto affermato fino ad ora. Ognuno di noi ha il momento dell’imbecille, soprattutto in privato. Chiaro che le intemperanze private non dovrebbero costituire un metro di giudizio pubblico. Ma è altrettanto chiaro che ogni personaggio è sicuramente esposto a certe forme di giudizio, e deve quindi stare sempre attento agli scivoloni. Non diciamo che un protagonista che aspiri ad essere “pubblico” debba andare al mare in giacca e cravatta come faceva Aldo Moro per questioni di decoro. Diciamo che il trappolone è dietro l’angolo, per cui bisogna stare attenti e mantenere un contegno. Resta inteso che se venissero ascoltate le conversazioni private o lette le chat di ciascuno di noi, dovremmo dimetterci tutti per le nefandezze più varie. Questo non toglie che il razzismo non dovrebbe albergare in nessuno di noi sia in pubblico e sia in privato.
Più volte, anche su queste pagine, abbiamo inoltre descritto quanto il giornalismo di inchiesta in questo Paese si svegli a legislature alterne. Ciò non toglie nulla all’efficacia dello scoop fatto su Gioventù nazionale, ma forse toglie qualcosa alla terzietà di molti giornalisti che si professano “di inchiesta” mentre invece sono dei protagonisti politici mascherati da profeti. Addirittura, oggigiorno si sente la necessità di infiltrarsi per comprendere bene quanto a destra ci sia di marcio mentre invece ormai non ci si scandalizza più nemmeno se una auto dichiarata occupatrice abusiva di case, dedita a spaccare orgogliosamente facce di nemici politici in giro per il mondo diventa europarlamentare. Anzi, assurge quasi al ruolo di esempio positivo così come la contiguità di esponenti politici alle manifestazioni dei centri sociali che sfociano in scontri e tafferugli con le forze dell’ordine.
Ciò dimostra quanto in questo Paese esistano salvacondotti ideologici e tolleranze varie. Ciò attenua in qualche modo le responsabilità delle cretinerie antisemite e razziste di Gioventù nazionale? No, ma intanto ci sono e bisognerebbe rifletterci su. È lo stesso meccanismo con cui se, il Governo italiano esercita il proprio potere, si parla di “pericoloso vento di destra liberticida” o di “occupazione”: Se invece Ursula von der Leyen viene imposta senza discussione alcuna sulla base di un accordo tra Liberali, Ppe e Socialisti, allora si tratta del normale gioco democratico che offusca il prestigio del nostro Paese rimasto fuori dal gioco. Questo doppiopesismo non indigna. Mette solo un po’ di tristezza.
Aggiornato il 28 giugno 2024 alle ore 12:03