L’Autonomia differenziata e il Meridione

Il dibattito sull’Autonomia differenziata attraversa i partiti. Anche in maniera trasversale. Secondo il deputato forzista Giorgio Mulè, “i voti a Forza Italia alle Europee sono una cambiale in bianco da onorare con i fatti. Non possiamo sbagliare sull’Autonomia, perché non ci verrebbe perdonato”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera, intervistato da Repubblica. “I paletti messi da noi forzisti con gli ordini del giorno diventeranno norme, per evitare che l’autonomia differenziata sia un autogol per il centrodestra”, afferma Mulè. “È vero che gli ordini del giorno spesso equivalgono a dare un contentino al parlamentare, magari da spendere nel suo collegio. Ma in questo caso Antonio Tajani per primo ha detto che c’è l’impegno, reale, del Governo a renderli esecutivi. Lo verificheremo prestissimo, prima dell’entrata in vigore della legge”, assicura Mulè. “Bisogna essere obiettivi: questa legge è stata imposta a tappe forzate. Meritava più tempo. Con la stessa fase di decantazione che c’è stata al Senato”, è l’analisi del vicepresidente della Camera. “Apprezzo Roberto Calderoli quando dice ‘troveremo i soldi’, ma non si trovano nel campo degli zecchini, altrimenti saremmo dei Pinocchio”, il commento.

Il direttore del Riformista Claudio Velardi nel Sud ci vive. A suo avviso, i meridionali non devono contestare l’Autonomia differenziata, devono battersi per cambiare il corso delle cose. “Il Sud – scrive – lo conosco, me lo porto addosso come una seconda pelle. Nel Sud la vita è più faticosa e scomoda che al Nord: i servizi essenziali (sanità, trasporti, infrastrutture, macchine burocratiche) non funzionano, la formazione è scadente, i livelli di reddito sono più bassi. Dal Sud quelli bravi vanno via. Ora. Senza l’Autonomia differenziata. Guardare la Luna significa gettare le basi per una rivoluzione del Sud, fondata sulla responsabilità dei cittadini e dei governanti, sull’autogoverno delle sue comunità, sulla valorizzazione delle sue risorse. Senza andare con il cappello in mano ad elemosinare a Roma. I politici, gli intellettuali e gli opinionisti che guardano il dito organizzino pure vibranti proteste e referendum, i meridionali che guardano la Luna si battano per cambiare il corso delle cose, con orgoglio e dignità”.

Aggiornato il 21 giugno 2024 alle ore 16:46