Rimodulare l’Europa, riportarla alla legittimazione elettorale

È meglio che in Europa si continui ad avere il diritto di veto, altrimenti il Vecchio continente rischierebbe di essere in guerra. L’Europa è in movimento costante ma deve essere una strada non sotto le bombe bensì pacifica, stabile, tranquilla. L’Europa non può essere allargata oltremodo, perché non funziona. Bisogna, piuttosto e nel tempo, convergere in una Europa dei Paesi fondatori, tra cui l’Italia e una, tipo cerchio concentrico, che si allarga, con altri Paesi aderenti successivamente (non ampliando ulteriormente rispetto a ciò che oggi è).

È evidente che dopo il fallimento elettorale alcuni leader debbano andarsene, perché si è leader solo e unicamente quando si è votati ed eletti, ovvero con legittimazione elettorale. Al contrario, tutti tendono a “riciclarsi” e a rimanere dove sono, privi – appunto – di una legittimazione. La questione è semplice: se si è votati si deve – anzi, dovrebbe, il condizionale è d’obbligo – essere utili al Paese che li ha votati in Europa. Senza voto, non si è più utili e bisogna dismettere compito e ruolo, perché non esiste ciò che lo sostanzia, ossia la manifestazione popolare.

Riguardo Ursula von der Leyen, essa rappresenta l’Europa contro cui hanno votato in massa gli elettori. Dunque, sarebbe auspicabile non insistere nel mantenere una poltrona priva di legittimazione. L’Europa va ricalibrata: significa che il perno intorno cui modificare l’esistente è lo stretto collegamento elettorale, che ad esempio la Commissione europea non ha. Va mantenuto tutto ciò che risponde agli interessi espressi dalla maggioranza della volontà popolare europea e, allo stesso modo, modificato fino alla cancellazione, tamquam non esset, di tutto ciò che non è direttamente a quello ricollegabile. Per capirci: leggi e provvedimenti devono provenire da istituzioni e organismi che hanno una approvazione elettorale europea. Lo stesso vale per chi li compone e rappresenta.

Attualmente, i parlamentari europei non riescono a incidere, perché spodestati dalla Commissione, in sostanza. Questo va rivisto e corretto. Solo così l’Europa potrà evolvere in ciò che è il suo progetto originario. Che è di unione e convergenza progressiva nella solidarietà tra Paesi membri aderenti.

Aggiornato il 13 giugno 2024 alle ore 14:37