Male. Che più male non si può. Le Europee per i Verdi rappresentano una pagina nera. Una batosta senza appello. Al netto delle politiche che hanno intenzione di partorire nell’Unione europea – e tenendo conto dei risultati conseguiti dalle forze di centrodestra, che probabilmente freneranno l’impeto green – guardando qua e là nel Vecchio continente non si intravedono spiragli positivi nelle forze ambientaliste. Il consenso, infatti, sprofonda in Germania ma anche in Austria e in Francia. I seggi persi, così, pesano come un macigno. Ben 19, stando alla conta di adesso.
Che succederà ora con le case green, le auto elettriche, la Pac (Politica agricola comune)? Quello che emerge è che, di qui in avanti, il percorso “pulito” troverà più di un ostacolo. Non a caso, alla vigilia del voto, capogruppo dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, in un’intervista apparsa su Qn, indica le priorità per la nuova Europa. In primis, “basta alle eco-follie”. Un pensiero, questo, per indicare la chiusura “con l’ecologismo ideologico e la sinistra europea di Frans Timmermans che ha fatto disastri in tanti settori. Poi c’è il tema dell’approvvigionamento energetico, che l’invasione russa dell’Ucraina ha posto in tutta la sua urgenza”. Infine, la questione “della natalità e delle misure per combattere l’inverno demografico”. Insomma, argomenti più vicini alla vita reale che agli slogan. E chi si è recato alle urne lo ha reso chiaro.
Aggiornato il 11 giugno 2024 alle ore 15:50