La rinascita di Forza Italia

Giorgia Meloni ed Elly Schlein sono riuscite nel loro intento, difatti la polarizzazione che hanno impresso alla campagna elettorale – oltre che imposto ai propri alleati – le ha premiate. La premier ha visto sensibilmente aumentare i consensi a FdI mentre la Schlein ha staccato nettamente Giuseppe Conte nella sfida per aggiudicarsi la leadership del centrosinistra.

Forza Italia probabilmente tornerà in doppia cifra, obbiettivo che era stato fissato, nonché auspicato da Antonio Tajani. Tale dato, porta ad una serie di rapide considerazioni:

1) Il partito di Forza Italia non solo è sopravvissuto alla scomparsa di Silvio Berlusconi, ma ha assunto le peculiarità di una fenice che risorge dalle proprie ceneri.

2) Dopo numerose tornate elettorali, il partito ha visto il segno positivo nella differenza con i risultati elettorali passati, sia per quanto riguarda le Europee che per quel che concerne le ultime politiche.

3) Ha indubbiamente pagato il lavoro intenso e capillare del vicepremier e ministro degli Esteri, sia in termini di graduale ricostruzione del partito che nelle politiche portate avanti nei vari territori, anche per quel che concerne le alleanze locali.

4) Forza Italia, anche in virtù dei risultati di Carlo Calenda e di Matteo Renzi, viene considerata come la forza liberale più credibile nel panorama nazionale, ma anche la più incisiva in ottica europea considerando la sua affiliazione al Partito popolare europeo, che rimane il principale partito presente al Parlamento.

5) Il risultato forzista è stato ottenuto senza l’ausilio di candidati civetta.

6) Forza Italia, ad un ottimo risultato delle Europee, può abbinare la vittoria schiacciante di Alberto Cirio in Piemonte.

La Lega è riuscita, più o meno, a puntellare il consenso acquisito alle ultime elezioni nazionali (le passate europee fanno parte di un’altra era politica), ma il tutto viene ottenuto non tanto mediante l’adesione ad una progettualità ben definita, bensì tramite l’appiglio del generale Roberto Vannacci, il quale è sembrato più interessato a provocare che a delineare e ad arricchire una visione chiara della Lega di domani. Matteo Salvini, probabilmente, ha scontato un eccesso di situazionismo che invece di esaltarne le doti da tattico ne ha offuscato le qualità da stratega. Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni hanno ottenuto un buon risultato, vuoi per il traino ottenuto dalla vicenda Ilaria Salis e vuoi per la scelta di aver puntato su pochi argomenti ma ben scolpiti. Vedi l’emergenza climatica. In conclusione, il futuro del centrodestra si trova sulla strada giusta.

Aggiornato il 10 giugno 2024 alle ore 11:47