Sara Kelany, deputata alla Camera per Fratelli d’Italia, nasce in Italia da padre egiziano e mamma italiana. A casa sono quattro figlie femmine al quale il padre ripete in continuazione di studiare: “Studiate per essere libere”. Sulla mensola del suo salotto – racconta a L’Opinione – ci sono sia la Bibbia che il Corano, messi lì appositamente per ricordare le diverse identità di cui la famiglia è composta.
“Il riconoscimento della nostra identità è fondamentale – afferma l’onorevole Kelany – Le nostre radici cristiane, giudaiche ed europee non vanno mai dimenticate”.
Molto spesso il tema dell’integrazione e quello dell’immigrazione vengono confusi ma non sono neanche la faccia della stessa medaglia e, come afferma la Kelany, “vanno affrontati non in maniera ideologica, ma pragmatica”.
“C’è integrazione quando esiste il reciproco rispetto delle regole”, continua l’onorevole che sottolinea una realtà fin troppo celata: “Esiste una deriva dove la gran parte della popolazione migrante in Italia di origine musulmana sovrappone l’ordinamento sciaritico a quello invece di diritto interno.
Ideologicamente per troppi anni le sinistre, per paura di essere tacciate di islamofobia, hanno preferito dimenticare se stesse piuttosto che affermarsi per riconoscere l’altro. Fratelli d’Italia ha una posizione diametralmente opposta: non dobbiamo creare dei ghetti dove vige un ordinamento sovrapposto, ma creare le condizioni per chi è in Italia di adeguarsi alle norme del diritto italiano, a partire dalla conoscenza della lingua”.
Aggiornato il 02 giugno 2024 alle ore 18:33