Germi di rivoluzione liberalconservatrice

Le previsioni demoscopiche, nelle quali si danno una consistente affermazione delle destre alle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea del Parlamento europeo, stanno, come è nella logica delle cose, mettendo in agitazione la sinistra.

In Germania Sahra Wagenknecht ha fondato un partito di sinistra nazionalpopulista, che potrebbe sottrarre seggi ai socialisti democratici, alla sinistra ed ai non iscritti, ma si ripropone anche di sottrarre consensi populisti ad Alternative für Deutschland (AfD). È una formazione pericolosa, soprattutto per il suo atteggiamento pacifista nei confronti della Federazione Russa. Non si ha proprio bisogno di mostrarsi arrendevoli verso un imperialismo montante di giorno in giorno.

In Olanda, dove le elezioni dello scorso 15 maggio sono state vinte dalla nuova destra di Geert Wilders, si è formata una coalizione conservatrice col Vvd, da sempre partito liberale conservatore di antica tradizione, sebbene ad oggi stia stretto nel gruppo liberale attuale nel Parlamento europeo, perché infestato da troppi “liberal”. Questi hanno trascinato tutti ad allearsi coi socialisti. I gollisti francesi fanno la fronda, nel Partito Popolare Europeo, perché troppi democristiani lo hanno spinto addosso allo stesso scoglio.

Il Partito Liberale Italiano, tornato sulle posizioni dei suoi fondatori, ha rinunziato a presentare proprie liste a queste elezioni europee, per stringere accordi con le destre, da esso sostenute. Se poi, considerata la prevista affermazione di quelle destre, in esse si aprisse la possibilità di una doppia appartenenza di qualche eurodeputato liberaleggiante, questi potrebbero pensare ad un intergruppo, come concesso dal regolamento dell’Eurocamera, per emancipare quei liberali di destra dall’egemonia “liberal” e contribuire a quella svolta, auspicata da molti elettori, nelle politiche dell’Unione.

Aggiornato il 30 maggio 2024 alle ore 09:18