Sottolinea che si tratta di un imperativo gravoso. Ma è quello che gli italiani si aspettano. “È quello che faremo”: parole senza esitazioni sono quelle di Giorgia Meloni, giunta oggi all’inaugurazione del centro sportivo a Caivano. E qui la premier sottolinea: “Faremo vincere lo Stato sulla criminalità organizzata, sul degrado, sull’abbandono e la rassegnazione”.
La nuova struttura, annuncia la leader di Fratelli d’Italia, sarà dedicata a Pino Daniele. Accanto agli impianti sportivi, nascerà anche un nuovo teatro da 500 posti e un anfiteatro da mille posti. Riassumendo: “Centro sportivo, parco urbano, un grande polo dello sport della cultura e dell’arte, che abbiamo scelto di dedicare a uno dei più grandi interpreti della cultura italiana”.
Il tempo di una stoccata al presidente della Campania – “voglio dire senza polemica a Vincenzo De Luca che ha parlato di una passeggiata del Governo che, se tutte le volte che la politica passeggia portasse questi risultati, avremmo sicuramente una politica più rispettata dai nostri cittadini, quindi continueremo a passeggiare” – ed è subito tempo di fare il punto sullo stato dell’arte. Meloni fa tappa al centro sportivo di Caivano, zona nota come centro Delphinia, area abbandonata dove si consumarono abusi sessuali ai danni di due bambine e adesso rimessa a nuovo in nove mesi di lavoro. A fine agosto la presidente del Consiglio rivela “sono qui per riportare la presenza dello Stato”. Nell’occasione, tra le varie cose, la promessa di far rinascere il centro sportivo, allora simbolo di degrado.
Giorgia Meloni è soddisfatta. Soprattutto per un aspetto: aver riportato la speranza e la gioia “delle cose normali, banali”. A seguire, racconta: “Sono rimasta molto colpita mesi fa dal video di una mamma, che qui a Caivano poteva portare suo figlio al parco ed era felice di poter fare una cosa che per la gran parte di noi è la cosa più naturale del mondo: poter uscire di casa e portare tuo figlio a giocare al parco. Perché qui mancavano le cose più banali”. Chiusa la parentesi, c’è un primissimo bilancio: “Abbiamo riportato il parco giochi, l’asilo comunale dove far crescere i propri bambini, abbiamo portato più docenti nelle scuole, assistenti sociali che mancano. Abbiamo riportato un centro dove poter stare insieme, fare sport, fare comunità, respirare il bello della vita”.
“Lasciateci gioire” è il commento don Maurizio Patriciello, prete simbolo della lotta alla camorra. “Da domani cominceremo a pensare a cosa c’è ancora da fare. La vita è fatta da un gradino alla volta – spiega il sacerdote – questo luogo era qualcosa di molto triste, si soffriva al pensiero che un bene potesse essere distrutto”. Per questo, adesso, “le polemiche sono fuori posto. C’è un verso nella Bibbia, che dice che c’è un tempo per ogni cosa”.
La nuova struttura, per la cronaca, verrà gestita dalle Fiamme Oro della Polizia di Stato. Tra le autorità presenti, anche il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi. Meloni osserva pure la nuova piscina. Qui tra qualche giorno i primi ragazzi potranno tuffarsi. Le opere di bonifica e di ristrutturazione portano la firma degli uomini del Genio militare dell’Esercito italiano.
A Caivano, conclude la presidente del Consiglio, “ci siamo assunti le nostre responsabilità, facendo una scommessa impegnativa che in passato le istituzioni avevano preferito non fare perché era rischiosa. Credo che una politica seria debba tentare almeno di mettere la faccia, dove le cose sono difficili”. Con la postilla: “Dobbiamo sempre ricordare da dove partiamo per arrivare qui”. Ossia “dall’orrore indicibile della violenza perpetrata dal branco su due bambine innocenti cui è stato strappato tutto. Le istituzioni qui non hanno fatto la prima cosa che compete loro: difendere i più fragili, proteggere i più piccoli”.
Aggiornato il 28 maggio 2024 alle ore 15:56