Bernini: “Studenti prime vittime delle proteste blocca-atenei”

“Non posso accettare che mi impediscano di parlare, oltretutto in nome del pacifismo e della libertà”. Lo afferma Anna Maria Bernini, in un’intervista al Messaggero. Sabato pomeriggio, alcune decine di studenti dei collettivi universitari e giovani dei centri sociali, sventolando le bandiere della Palestina e urlando slogan contro la guerra, hanno contestato la ministra dell’Università e della Ricerca Bernini, a Pisa per una iniziativa elettorale di Forza Italia. I contestatori hanno raggiunto il bar del centro storico dove era attesa Bernini e hanno impedito ai militanti di Forza Italia di incontrare la ministra. Secondo Bernini, “nel momento in cui le proteste diventano un blocco all’attività degli atenei, le prime vittime sono gli studenti, a cui viene sottratto un pezzo di futuro”. Per queste ragioni, va avanti.

“Per me quell’occasione di confronto è soltanto rimandata. Tornerò a Pisa la prossima settimana per condividere le mie riflessioni sull’Europa con chi avrà voglia di ascoltarmi”, spiega Bernini. Le università, secondo Bernini, “sono da sempre le casse di risonanza di ciò che accade nel mondo. È doveroso che al loro interno le idee circolino liberamente e che si possa esprimere qualsiasi opinione, anche la più radicale. Con un unico limite invalicabile: no alla violenza, verbale e fisica. Chi protesta deve sempre ricordarsi che la sua libertà trova un limite in quella degli altri. In particolare, in quella degli studenti che hanno il diritto a formarsi e a usufruire dei luoghi deputati all’insegnamento. Libera manifestazione del pensiero critico non può significare prevaricazione. E chi vuole essere ascoltato deve prima essere disposto ad ascoltare. Impedire ad altri di parlare è fuori dal perimetro democratico e se non insegniamo questo ai nostri studenti siamo cattivi maestri”.

Intanto, sull’episodio d’intolleranza interviene il rettore dell’università di Pisa, Riccardo Zucchi. “Sabato scorso – sostiene – ho espresso al ministro Bernini la mia personale solidarietà per gli episodi verificatisi durante una manifestazione politica a Pisa”. Zucchi lo afferma in una nota. “Ribadiamo rispetto alla situazione in Palestina – aggiunge il rettore – la richiesta di un immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il libero accesso agli aiuti umanitari, auspicando una soluzione definitiva che, nel rispetto del diritto internazionale, garantisca la pacifica convivenza di tutti i popoli della regione, ma ricordo anche che il principio basilare della dialettica democratica è il diritto che ciascuno ha a parlare e ad essere ascoltato, e confermo la condanna di ogni atto di violenza, anche verbale”.

Aggiornato il 20 maggio 2024 alle ore 17:13