Quel premio Nobel che attacca Israele

Tawakkul Karman, premio Nobel yemenita per la Pace, mette nel mirino Israele. Nell’evento di sabato sera, in prima fila anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e il cardinale Mauro Gambetti, organizzatore del Meeting tramite la Fondazione Fratelli tutti, interviene sulla sua attività relativamente ai diritti delle donne. Il suo discorso inizia dal concetto di pace in assenza di oppressione e occupazione: “Esattamente ciò che sta accadendo in Palestina, dove le donne stanno pagando un prezzo estremamente alto, enorme di fronte al mondo intero. Anche se il mondo ora rimane in silenzio di fronte al genocidio e alla pulizia etnica e a ciò che sta accadendo al popolo palestinese a Gaza”. Una dichiarazione, questa, nel corso del Meeting mondiale sulla Fraternità umana svoltosi venerdì e sabato in Vaticano.

“Penso che questo episodio non dovrebbe avere alcuna influenza sulle relazioni bilaterali perché la vergognosa dichiarazione non è stata fatta dal Vaticano o per conto del Vaticano. Tuttavia, mi aspetto che il Vaticano faccia uno sforzo per evitare che le sue buone intenzioni e la sua ospitalità vengano abusate da altri, come è accaduto in questo caso. Comprendendo che evitare ermeticamente tali abusi potrebbe essere complicato, mi aspetterei che il Vaticano ne prendesse le distanze in modo forte e chiaro”. Così, all’Ansa, l’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Rapahel Schutz, dopo l’incidente esploso in seguito ad alcuen dichiarazioni su gaza della Premio Nobel yemenita per la Pace, Tawakkul Karman, a conclusione del Meeting mondiale sulla Fraternità umana svoltosi venerdì e sabato in Vaticano.

“L’Ambasciata d’Israele presso la Santa Sede è indignata e sconvolta dopo aver appreso che l’11 maggio, a conclusione dell’incontro mondiale sulla fraternità umana svoltosi nell’atrio della Basilica di San Pietro, il luogo è stato contaminato da un flagrante discorso antisemita”. È quanto afferma una nota dell’ambasciata di Israele presso la Santa sede in merito al Meeting sulla Fraternità umana.

“In un contesto in cui lo scopo era, presumibilmente, quello di parlare di pace per creare un mondo più umano, è stato consentito che si tenesse un discorso di propaganda pieno di menzogne. Parlare di pulizia etnica a Gaza – è ripetuto nel comunicato – mentre Israele permette quotidianamente che grandi quantità di aiuti umani entrino a Gaza è orwelliano. Ci si rammarica, inoltre, che un simile discorso sia stato pronunciato senza che nessuno sentisse il dovere morale di intervenire per fermare questa vergogna. Questo episodio è l’ennesimo segno di quanto l’antisemitismo e il pregiudizio nei confronti degli ebrei siano ancora molto vivi”.

Aggiornato il 13 maggio 2024 alle ore 15:57