Europee, il Ppe approva il suo manifesto

Il Partito popolare europeo lancia il manifesto in vista delle Europee. Al Congresso di Bucarest, mercoledì 6 marzo, gli 801 delegati hanno approvato per acclamazione la linea del partito. Il Ppe invoca un Green Deal più pragmatico, una difesa europea più forte e più protezione dei confini con il modello Ruanda per la gestione delle richieste d’asilo. Domani il primo partito d’Europa ufficializzerà la candidatura di Ursula von der Leyen per un secondo mandato alla guida della Commissione europea. Intanto, il presidente Manfred Weber se la prende con i socialisti, accusandoli di aver tenuto a Roma un congresso chiuso e di non avere un programma se non “slogan ideologici e idee vaghe per il futuro”. “Noi abbiamo Ursula von der Leyen e Roberta Metsola, loro hanno Nicolas Schmit e Josep Borrell come leader”, ha attaccato.

A chi chiedeva se von der Leyen sostenesse effettivamente le idee nel manifesto riguardo alla gestione delle migrazioni, Weber ha risposto in modo netto: “Il manifesto del Partito popolare europeo è il manifesto anche della nostra candidata principale. Quindi tutte le posizioni programmatiche del Partito popolare europeo sono sostenute anche da Ursula von der Leyen. Siamo una squadra. Vogliamo risolvere questo problema insieme e ciò che i cittadini europei si aspettano da noi e dal loro Partito popolare europeo sarà chiarissimo nella campagna elettorale”.

Tuttavia, per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il modello per l’Italia resta “quello dall’Albania”. Tajani, vicepresidente del Ppe e segretario nazionale di Forza Italia, non nasconde l’auspicio di una nuova maggioranza al Parlamento europeo dopo il voto del 6-9 giugno. “I socialisti non possono pensare di essere, non essendo il primo partito, coloro che decidono cosa si deve fare in Europa. Io personalmente auspico una maggioranza che possa comprendere liberali, popolari e conservatori, che è la maggioranza che mi permise di diventare nel 2017 presidente del Parlamento europeo contro un candidato socialista”, ha spiegato in un punto stampa al suo arrivo al padiglione fieristico di Romexpo nella capitale della Romania.

“Poi certamente dipende da quello che sarà il risultato del voto, però non possiamo pensare che i socialisti dettino le regole perché non hanno la forza per dettare le regole”, ha aggiunto. “Fatto sta comunque che il Partito popolare europeo sarà centrale. Senza Partito popolare europeo non si crea alcuna maggioranza e questo è importante anche per noi italiani, avendo Forza Italia partito di governo che è centrale nel Partito popolare europeo. Significa che dopo le elezioni l’Italia conterà di più sul palcoscenico di Bruxelles e noi chiediamo consensi proprio per far contare di più l’Italia”, ha evidenziato.

Aggiornato il 07 marzo 2024 alle ore 15:57