Verso il futuro, in difesa della tradizione: l’appello di Società Libera

Un appuntamento domani, alle 19, in Piazza del Popolo a Roma. Intorno, una crisi sottaciuta dalla politica europea nel suo complesso, dall’informazione e dalle gerarchie ecclesiastiche. Verso il futuro, in difesa della tradizione: è questo l’appello di Società Libera, associazione di cultura liberale, la quale ritiene che ci sia la necessità di contrastare l’opera in corso di cancellazione “della nostra storia, della nostra tradizione, della nostra cultura, della nostra religione, promuovendo anche presidi silenziosi nei pressi delle porte chiuse delle Chiese di diverse città”.

L’Associazione, in una nota, spiega: “Se narrazione e intendimenti degli intellettuali di Davos si possono racchiudere così per il futuro di un mondo resiliente, equo e sostenibile si richiede un riesame del ruolo della morale e dei valori siamo al ripensamento non solo del Cristianesimo ma delle Confessioni in quanto tali. Sono intendimenti che tendono all’omologazione e al restringimento delle libertà individuali, mirate a indirizzarci verso relazioni e forme di vita a noi fondamentalmente estranee”.

E ancora: “Testimoni di una storia che non può essere cancellata, con la nostra presenza e un’intelligente informazione, capace di proiettarsi verso il futuro, possiamo dare forza a queste testimonianze. Le genti della tradizione cattolica, delle visioni politiche slegate dal mondo di ieri camuffato da un europeismo intriso di vacuo modernismo, di un liberalismo praticato e non chiacchierato, saranno in Piazza del Popolo per il nostro futuro”.

All’appello di Società Libera si unisce, con un messaggio, l’editorialista dell’Opinione, Giancarlo Lehner. Che scrive: “Cari amici liberali, liberaldemocratici, liberalsocialisti o semplicemente donne e uomini liberi, vi esorto a partecipare al presidio silenzioso promosso da Società Libera. Il presidio sarà silenzioso, come si addice alle persone civili e tolleranti, aliene dai frastuoni, dai fracassi, dai vandalismi. Eppure, il silenzio significherà urlo assordante, opponendoci con forza alla cancellazione della nostra identità, della nostra storia, della nostra tradizione, della nostra cultura, delle nostre radici giudaico-cristiane. E anche al tentativo di imporci terminologie da polizia morale e, in generale, un vocabolario estraneo e alieno. Andiamo, dunque, a Piazza del Popolo per difendere anche i padri della lingua del , da Dante Alighieri ad Alessandro Manzoni. Cari amici, domani saremo attori protagonisti della bella iniziativa del direttore di Società Libera, Vincenzo Olita”.

Aggiornato il 29 febbraio 2024 alle ore 10:43