Massimiliano Fedriga interviene nella querelle sul “terzo mandato”. A suo avviso, il dibattito “non può trasformarsi in una contrapposizione fra diverse forze politiche di maggioranza o opposizione. Bisogna chiedersi se è giusto o no che i cittadini possano scegliere. Anche la possibilità, che io condivido sia ben chiaro, del terzo mandato per i Comuni sotto i 15mila abitanti, è in netta contrapposizione con la logica di non dare il terzo mandato a governatori e sindaci delle città più grandi”. Lo spiega il presidente del Friuli-Venezia Giulia ed esponente della Lega, in un’intervista alla Stampa. A giugno si vota per l’Europa e c’è l’ipotesi di una candidatura di Roberto Vannacci come capolista del Carroccio anche nella circoscrizione Nord-Est. “Io penso che sia utile, indifferentemente poi dai collegi, che nelle liste per le europee ci siano delle persone che hanno visibilità nazionale”, prosegue Fedriga. “È però fondamentale, nel contempo, che ci sia una forte rappresentanza dei territori”.
Nell’intervista, Fedriga parla anche della situazione del conflitto in Medio Oriente. “Sono molto preoccupato – afferma – vedendo alcune posizioni anche europee, perché mi sembra che si stia mettendo in discussione Israele. Ho paura che, dietro l’antisionismo, ci sia una matrice antisemita”. A questo proposito, non ha apprezzato la posizione del segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin sul conflitto in corso. “Non condivido per nulla queste parole. Esattamente come non condivido – argomenta – le posizioni di alcuni Stati e di alcuni leader occidentali. È troppo facile, e capisco anche molto più premiante dal punto di vista dell’opinione pubblica, dire facciamo la pace. Però bisogna confrontarsi con la realtà dei fatti. Un cessate il fuoco, che non preveda le condizioni dettate da Israele, significherebbe il proliferare di Hamas e, fra qualche anno, un altro 7 ottobre”.
Aggiornato il 16 febbraio 2024 alle ore 16:50