Secondo Francesco Lollobrigida “non possiamo immolare alla transizione green interi settori produttivi”. Lo dice il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, in interviste a La Stampa e Il Sole 24 Ore. Per finanziare l’esenzione dell’Irpef agricola “il viceministro Maurizio Leo ha fatto una sua valutazione e lo ringrazio per aver trovato uno spazio. Anche questa è una misura fiscale e non penalizza la nostra azione sul taglio delle tasse”. Per quanto riguarda alcune posizioni di critica al ministro dalla Lega, Lollobrigida osserva: “Non me ne sono accorto. I dirigenti principali mi esprimono stima”. Oggi tornano in piazza i trattori: “In Italia vige il criterio della rappresentanza. Le cinque associazioni principali del settore, più altre tre sigle, sono state ricevute e ascoltate. Io sono stato personalmente a due presidi”. A contestare il ministro sono state “pochissime persone. Con la stragrande maggioranza c’è stata sintonia totale”. Da parte degli agricoltori ci sono “manifestazioni in tutta Europa, in Germania ci sono centomila trattori in piazza. Domani vedremo quanti saranno qui. L’Irpef non è certo la richiesta principale di chi protesta, la partita vera è europea”. Il Governo vuole “un’agricoltura meno subordinata all’ambiente, o meglio, all’ideologia ambientalista”.
Bisogna “chiarire a Bruxelles che l’agricoltura non è un nemico dell’ambiente ma ne è il principale alleato. E nel corso dell’ultima legislatura Ue non è stato così. Prova ne è la riforma Pac che a parità di budget rispetto al passato ha introdotto vincoli ambientali irraggiungibili o ingestibili sul piano burocratico”. I temi della tutela dell’ambiente comunque “non sono in discussione. Ma lo saranno i tempi. E soprattutto lo sarà il concetto di una sostenibilità ambientale completamente slegata dalla sostenibilità economica”. Per quanto riguarda il dialogo tra Elly Schlein e Giorgia Meloni, “intanto è positivo che il confronto avvenga tra due donne leader dei rispettivi schieramenti, è un segno di modernizzazione del Paese, prevale l’interesse nazionale a quello di parte”, sottolinea Lollobrigida. Questo modello “è il contrario del consociativismo – afferma – invece che l’accordo segreto nei corridoi, si parla alla luce del sole, conservando le differenze”.
Aggiornato il 15 febbraio 2024 alle ore 16:10