Centoquarantasei sì (maggioranza più Italia viva e Azione), cinquantasei no (Partito democratico, Movimento cinque stelle, Alleanza Verdi Sinistra). Il ddl Nordio passa al Senato. Il prossimo step sarà alla Camera. I contenuti del testo vedono l’abrogazione dell’abuso di ufficio (tra i favorevoli molti sindaci di ogni schieramento); una riduzione della portata del reato di traffico di influenze illecite; la stretta sulle intercettazioni; l’introduzione l’interrogatorio preventivo e la collegialità della decisione.
Il guardasigilli, intanto, commenta: “Questa legge lascia il cittadino indifeso? Assolutamente, al contrario il cittadino danneggiato da un sindaco cattivo, con il processo penale non ha nessuna possibilità di essere soddisfatto. Mentre impugnando davanti al giudice amministrativo, cioè il Tar e chiedendo l’annullamento dell’atto, con il risarcimento del danno, un cittadino danneggiato è molto più interessato ad avere l’annullamento dell’atto e 500mila euro di risarcimento piuttosto che costituirsi parte civile in un processo futuro e incerto che alla fine non accadrà nulla”. Ancora il ministro Carlo Nordio: “La libertà di stampa è sacra e inviolabile”. D’altro canto, insiste, “esiste anche la garanzia della segretezza delle informazioni e della dignità dell’individuo. Posso solo dire che quando la stampa diffonde notizie che dovrebbero essere riservate o segrete nell’ambito processuale, la colpa non è mai del giornalista che le ottiene, è sempre di chi le divulga o lascia che vengano divulgate”. Tra l’altro, rimarca: “In linea generalissima, il giornalista che riceve una notizia ha il diritto e per certi aspetti il dovere di pubblicarla. Il problema è che se questa notizia è riservata, la colpa è di chi ne ha consentito quantomeno la divulgazione e anche qui interverremo”. Per Nordio “si tratta però di costruire delle norme che possono identificare delle responsabilità e delle competenze o meglio delle competenze e delle relative responsabilità al fine di rendere facile l’individuazione di chi ha violato il segreto istruttorio. Ripeto che non è il destinatario finale, cioè il giornalista, che può essere incolpato di qualcosa che dipende, invece. dalla malafede o dalla ignavia o dalla imprudenza altrui”.
La senatrice di Forza Italia e vicepresidente di Palazzo Madama, Licia Ronzulli, commenta: “Stop al reato di abuso d’ufficio, stop al Bronx delle intercettazioni, stop alla pratica selvaggia del sequestro dei telefonini e alla violazione della nostra vita privata. L’approvazione in Senato del ddl Nordio – prosegue – è il primo, importante passo per restituire quei principi di civiltà giuridica andati perduti, per rendere la giustizia giusta a tutela dei cittadini. Stiamo compiendo un’opera grande che molti credevano impossibile, quella di riformare la giustizia. Ma la strada è ancora molto lunga. Abbiamo davanti sfide importanti, una su tutte la separazione delle carriere che Forza Italia vuole realizzare, che vinceremo, perché abbiamo preso un preciso impegno nei confronti degli italiani e lo onoreremo”.
Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, aggiunge: “L’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge Nordio. Il Governo e la maggioranza, su input del guardasigilli, hanno costruito un provvedimento moderno che riforma in modo intelligente e preciso la giustizia penale. Garantismo e presunzione di innocenza – sottolinea – sono i punti cardine che hanno guidato la nostra azione. Basta con i processi sommari, stop con la spettacolarizzazione mediatica delle vicende giudiziarie. Tra le altre cose, il ddl Nordio prevede l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, la riformulazione del reato di traffico di influenze illecite, la stretta sulle intercettazioni. Tutti obiettivi presenti nel programma di Forza Italia e del centrodestra. Abbiamo fatto un buon lavoro nell’interesse del Paese, dei cittadini, delle imprese”.
Soddisfatto pure il senatore di Fratelli d’Italia, Sergio Rastrelli, segretario della commissione Giustizia a Palazzo Madama: “Su questo disegno di legge di riforma della giustizia si è coagulata una maggioranza più ampia di quella presente fra i banchi dell’Aula – nota – ma questo non giustifica in alcun modo le critiche delle opposizioni. Questo non è un disegno di legge ordinario, perché risana fratture e scardina un sistema che aveva bisogno di essere organicamente rinnovato, una riforma che va ad indicare quella che vuole essere l’Italia del futuro. Questa riforma – spiega – era presente nel nostro programma elettorale e il Governo Meloni ha dimostrato di agire nell’efficientamento del sistema giudiziario per garantire il connubio tra legalità e giustizia, a cominciare dall’abolizione del reato di abuso d’ufficio. Un reato, questo, che ha dimostrato tutta la sua inefficacia, visto che l’85 per cento dei procedimenti si sono risolti con l’archiviazione, andando ad appesantire gli uffici della Pubblica amministrazione. L’obiettivo di Fratelli d’Italia – conclude – consiste perciò nel ristabilire l’equilibrio tra la certezza dell’attività amministrativa e la pienezza del controllo giudiziario. Ed è per questo motivo che votiamo convintamente a favore di questo disegno di legge”.
La vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando, storce il naso: “Del ddl Nordio rimangono alcune norme di difficile applicazione – racconta – come il giudice collegiale per le misure cautelari, l’interrogatorio preventivo che varrà solo per alcuni reati, oltre alle disposizioni sulle limitazioni all’informazione dell'opinione pubblica. Per quanto riguarda l’abuso di ufficio i dati delle archiviazioni del 2021 e del 2022 sono anche dovuti al fatto che c’è stata modifica della norma e il gran numero di archiviazioni è riferito a procedimenti che erano nati prima. Dunque, questa maggioranza – rimarca – sta vendendo ai sindaci la Fontana di Trevi, perché questo reato è già stato modificato; può essere migliorato, ma non è accettabile abolirlo specificando che lo si fa in attesa di migliorarlo. La paura della firma dei sindaci è eventualmente riferibile al danno erariale, sul quale già dalla scorsa legislatura abbiamo presentato un disegno di legge, così come una proposta di modifica della legge Severino. Di questo provvedimento rimane una polverosa rievocazione delle glorie che furono, rispolverando contrasti e conflitti che pensavamo fossero superati e l’affermarsi di una cultura autoritaria, illiberale, che tutela soltanto chi ha già il potere e lascia i cittadini comuni senza alcuna protezione contro gli abusi”. Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, in un’intervista al Corriere della Sera parla di un testo “peggiorato”. E poi: “Sono state eliminate alcune norme di ordine ed efficienza. Ad esempio chi impugna una sentenza non dovrà più indicare il proprio domicilio. Così aumenterà la confusione delle notifiche e quindi le lungaggini dei processi. Il giorno si professa l’efficienza, la notte si disfa quella poca che c’è”.
Aggiornato il 15 febbraio 2024 alle ore 09:37