Piccola “mozione d’ordine”
A proposito del livello in cui la politica in Italia (e non solo), sembra essersi ridotta. Livello che, non sorprende, si dà solo la pena (autentica, letterale pena) di passare in rassegna le legioni di attori sé/credenti protagonisti, comparse, valletti, tromboni e trombette in dis/servizio permanente attivo e passivo; ecco, dunque, che s’impone una sorta di “mozione d’ordine”. Consiste nel bandire ogni tipo di pedanteria, arrogante o sommessa che si presenti: detestabile, noiosa, dannosa, al pari di una velenosa fillossera.
Privilegiare la ormai rara capacità e volontà di ricorrere a quella che è la migliore poetica barocca. Per intendersi: è cosa accettabile che, con astuzia, si faccia ricorso ad apparenti bizzarrie che possono sembrare folli e assurde. L’obiettivo è suscitare autentico “stupore”; il mezzo lecito. Per “stupore” s’intenda l’amore per le contraddizioni, i dubbi, gli interrogativi, purché non solipsistici. Sono fondamentali, imprescindibili strumenti di ricerca e conoscenza. Sono i dubbi, gli interrogativi, la estenuante ricerca di risposte da contraddire appena ricevute, che portano la “freschezza” e l’“umanità” che si è smarrita. Che il motto sia: non si cercano conferme. È lo “spiazzamento” quello che si insegue e invoca.
Forse così, non vi può essere certezza: i riduce la quota di illusi e delusi. Forse questo è l’anticoncezionale per ridurre arroganti, presuntuosi, prepotenti/impotenti, claudicanti del pensiero. In definitiva: i cretini.
Aggiornato il 08 febbraio 2024 alle ore 13:09