Orazio Schillaci parla di “una nuova emergenza sanitaria”. Il ministro della Salute si riferisce alla dipendenza da videogiochi. Lo spiega in un’intervista alla Stampa. “In occasione della Giornata mondiale per la sicurezza in Rete – afferma – più di uno studio ha fatto suonare il campanello d’allarme sul rischio di dipendenza da videogiochi per oltre un ragazzo su dieci o sul cyberbullismo, che colpisce una fetta simile degli studenti”. Il ministro sostiene di essere rimasto colpito dal dato di “mezzo milione di giovani e giovanissimi che nel nostro Paese è dipendente dai social network”. Schillaci non esita a definire il problema “una nuova emergenza sanitaria, che si manifesta anche con la sempre più preoccupante diffusione dei disturbi alimentari, ai quali recenti studi – prosegue – attribuiscono oltre quattromila morti l’anno tra i ragazzi sotto i 24 anni dopo gli incidenti stradali è ormai questa la prima causa di morte tra i nostri giovani. Una strage silente, di fronte alla quale non possiamo restare indifferenti”.
I social, secondo Schillaci, “vanno ben utilizzati, non demonizzati. Credo si debba chiedere uno sforzo in questo senso ai colossi del web – propone – che gestiscono le piattaforme. Accusarli di avere le mani sporche di sangue, come si è spinto a dire qualche senatore americano è sicuramente eccessivo, ma anche il dibattito che si è aperto sul tema, soprattutto nei Paesi anglosassoni, suggerisce come sia venuto il momento di chiedere a chi gestisce un mercato da 270 miliardi di dollari di fare la propria parte”. Da qui, ad esempio, l’idea di “introdurre degli avvisi pop-up che allertino gli utenti quando l’utilizzo dei social media ha superato un tempo ritenuto potenzialmente dannoso e che recenti studi britannici collocano al di sopra delle due ore”. Per il ministro, però, servirà anche “educare i ragazzi all’uso sicuro dei social nella scuole, coinvolgendo insegnanti, genitori e istruttori sportivi”.
Aggiornato il 06 febbraio 2024 alle ore 17:42