“È intollerabile la sovrapposizione fra le critiche, legittime, al Governo Netanyahu e l’individuazione delle comunità ebraiche nel mondo quali presunte complici delle scelte: identifica una sorta di causa-effetto per cui, poiché il Governo israeliano colpisce la popolazione civile di Gaza, sarebbe giustificabile colpire qualunque esponente dell’ebraismo, i luoghi che frequenta e i simboli che lo rappresentano. Sarebbe giustificabile quindi impedire la partecipazione di orafi alla fiera di Vicenza, solo perché provenienti da Israele e aggredire i poliziotti che ne garantiscono la presenza”. Questo un passaggio del discorso del sottosegretario Alfredo Mantovano durante la presentazione delle iniziative per il Giorno della Memoria patrocinate dalla presidenza del Consiglio, assieme al presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e al coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo, Pasquale Angelosanto.
Mantovano, inoltre, ribadisce che il Governo “rifiuta questa sovrapposizione e ritiene che quanto accade in Medio Oriente dal 7 ottobre”, anche in riferimento “alla reazione del governo di Tel Aviv all’aggressione terroristica di Hamas”, possa rappresentare “solo l’occasione strumentalmente utilizzata per fare emergere con virulenza un antisemitismo che già c’era e non era neanche tanto latente”.
Per il sottosegretario “non c’è da fare una classifica, ogni totalitarismo merita una condanna”. E ancora: “Possiamo fare l’elenco di tutti i totalitarismi, magari non soltanto quelli del passato, ma anche quelli del presente: sarebbe interessante spendere qualche parola sulle persecuzioni per causa della religione in Corea del Nord, dove non esiste un solo sacerdote, pastore e rappresentante pubblico di qualunque confessione, o quello che sta accadendo più di recente in Nicaragua. Per cui non c’è da fare una classifica: ogni totalitarismo merita condanna, repulsione e una presa di distanza vigorosa”.
Aggiornato il 23 gennaio 2024 alle ore 16:45