Assegno di inclusione: dal 26 gennaio al via primi accrediti

A partire da gennaio la domanda può essere presentata anche presso i Caf. E dal 26 l’Inps disporrà i primi accrediti. Sono relativi alle domande di Assegno di inclusione (Adi) presentate dal 18 dicembre al 7 gennaio (e comunque entro il primo mese del gennaio 2024). È quanto comunica l’Istituto in una nota. Si ricorda che per poter accedere al beneficio è necessario presentare la domanda di Adi, effettuare l’iscrizione al Sistema informativo di inclusione sociale e lavorativa (Siisl) e sottoscrivere il patto di attivazione digitale del nucleo familiare. In caso di sottoscrizione tardiva del pad l’Inps spiega che ‘‘il riconoscimento del beneficio decorrerà dal mese successivo a quello di sottoscrizione del pad stesso’’. L’Istituto ha previsto una campagna di comunicazione per sollecitare i richiedenti la misura per i quali non risulti sottoscritto un patto di attivazione. Con l’addio al Reddito di cittadinanza, il governo Meloni ha introdotto l’Adi per sostenere i nuclei familiari in condizione di povertà dove sono presenti componenti impossibilitati al lavoro, cioè over 60, minori o disabili.

Se il Pad viene invece sottoscritto successivamente, l’importo sarà riconosciuto a partire dal mese successivo. A dicembre, la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, a dicembre ha detto che “al primo gennaio 2023 c’erano 763mila nuclei familiari percettori di Reddito di cittadinanza in condizione di fragilità, quella è la nostra platea per l’Adi”, cui “abbiamo aggiunto ulteriori condizioni di fragilità”. L’assegno di inclusione verrà riconosciuto anche alle donne vittime di violenza e senza i vincoli reddituali fissati negli altri casi, perché considerate nucleo a sé stante e quindi indipendenti dalla famiglia. Dove in certi casi nasce la violenza. In generale, per quanto riguarda i requisiti economici, il valore dell’Isee non deve essere superiore a 9.360 euro. Il pagamento dell’Adi avverrà con la Carta di inclusione, ricaricabile emessa da Poste italiane, e potrà essere riconosciuto per 18 mesi e rinnovato, dopo la stop di un mese, per ulteriori 12 mesi. L’importo massimo annuo è di 6mila euro, incrementabile in base alla composizione del nucleo e alle necessità abitative.

Aggiornato il 04 gennaio 2024 alle ore 17:24