I poteri del Presidente della Repubblica a Costituzione vigente

Se non ci rimettesse il Paese, il Governo dovrebbe ringraziare di avere l’attuale classe politica che rappresenta l’opposizione. Nelle condizioni date, se la coalizione di centrodestra non si dovesse suicidare resterà al Governo sine die. Siamo per una vera democrazia e desidereremmo che ci stesse, almeno a livello potenziale, una competizione al rialzo sulle prospettive politiche al Governo della nazione. La possibile alternanza alla guida del Paese costringerebbe gli Esecutivi alla gestione della cosa pubblica al meglio delle possibilità. Alle indispensabili riforme per rendere il Belpaese una democrazia avanzata ci aspetteremmo che, a ogni proposta di modernizzazione attraverso le indispensabili riforme delle istituzioni, l’opposizione presentasse una alternativa credibile. La competizione in politica è fondamentale per trovare le soluzioni migliori per riportare l’Italia nel ruolo che le compete come una delle più importanti economie del mondo. Invece, dobbiamo sentire i membri della cosiddetta classe dirigente dei partiti d’opposizione che si affannano a trovare argomenti strumentali, per alimentare polemiche sterili buone per la solita battuta di pochi secondi davanti ad una telecamera.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa è stato messo alla gogna per aver affermato, in merito ai poteri del presidente della Repubblica, una assoluta ovvietà ovvero “la Costituzione materiale attribuisce al presidente poteri più ampi di quelli che la Costituzione in origine prevedeva. E un’elezione diretta del presidente del Consiglio potrebbe ridimensionare l’utilizzo costante di questi ulteriori poteri”. In sostanza, la seconda carica dello Stato ha detto che la riforma del premierato “lascerebbe al presidente della Repubblica i compiti che i padri costituenti vollero”. Le opposizioni si sono scatenate per l’inaudita lesa maestà. Ma non sono quelli che considerano inviolabile la Costituzione italiana in quanto la più bella del mondo? E’ diventata la “più bella del mondo “la Costituzione materiale” rispetto a quella scritta? I poteri del capo della Stato a Costituzione vigente sono quelli tassativamente stabilite dal dettato costituzionale.

Il fatto che i poteri del presidente, nella cosiddetta Costituzione materiale, siano diventati elastici a seconda della situazione politica del momento, è l’alibi che gli inquilini del Colle più alto, della Seconda Repubblica, hanno utilizzato, supportati dalle forze politiche che li hanno votati, per “sospendere più volte la democrazia in Italia”. I poteri a fisarmonica che si sono autoassegnati hanno consentito, in barba alla sovranità popolare, di formare Governi tecnici, o meglio Governi del presidente, che hanno reso possibile Esecutivi la cui maggioranza era composta da partiti che avevano perso le elezioni politiche. Non esiste al mondo un Paese democratico dove i Governi prescindono dal risultato elettorale e dalla volontà popolare. I Governi sono sempre politici e legittimati da elezioni democratiche. La nostra Costituzione all’articolo 1 stabilisce che “la sovranità appartiene al popolo”. Alla delega conferita a chi ha vinto le elezioni deve corrispondere una responsabilità nei confronti degli elettori, altrimenti non siamo in una Repubblica ma in una monarchia di fatto.

Aggiornato il 21 dicembre 2023 alle ore 16:55