Il Superbonus sta creando dibattito all’interno della maggioranza di Governo e in piena sessione di bilancio. La Manovra ha atteso gli emendamenti dei relatori e Forza Italia ne ha approfittato per rimettere sul tavolo la proroga dell’agevolazione al 110 per cento per i condomini. Il tentativo è stato subito bloccato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tuttavia, anche Fratelli d’Italia con il senatore, e relatore, Guido Liris ha proposto una soluzione che allenti la stretta sul Superbonus e copra i lavori degli ultimi mesi del 2023, attualmente a rischio di finire rimborsati solo al 70 per cento e non più al 110 per cento. Ma non è detto che la questione si debba risolvere in Manovra. “Secondo me è una cosa che va fatta, continueremo a parlarne, c’è anche il Milleproroghe”, ha detto il vicepremier Antonio Tajani, spiegando di voler intervenire per chi è già “al 70 per cento dei lavori”. La giornata di ieri si è aperta con l’ennesima seduta inconcludente della Commissione Bilancio del Senato che ancora non ha dato il via all’esame degli emendamenti alla Manovra.
Alla Camera è scattato l’allarme sui tempi ridotti per il confronto e Forza Italia ha chiesto un vertice di maggioranza per avere rassicurazioni direttamente da Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio si fa garante del rispetto delle prerogative del Parlamento e sollecita tutti a fare in fretta. Ieri sera è arrivato l’ultimo emendamento del Governo che ha rimodulato i fondi per il Ponte sullo Stretto, sottraendo 2,3 miliardi di euro ai Fondi di sviluppo e coesione (Fsc) per alleggerire il conto dello Stato senza toccare lo stanziamento complessivo di 11,6 miliardi. La maggior parte delle risorse (1,6 miliardi) verranno dalla quota di fondi Fsc di Sicilia e Calabria, mentre 718 milioni saranno presi dalla quota dell’Amministrazione centrale. Una ripartizione che ha fatto sollevare le opposizioni, con il Partito democratico che ha denunciato lo “scippo dei fondi coesione” e ha parlato di “carrarmati di Mussolini” in moto.
In ogni caso, è sempre il Superbonus a dominare il dibattito. Il tentativo di sfondamento di Forza Italia, arginato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, non ha chiuso il confronto. Per adesso ha sbarrato soltanto una strada, quella della proroga dei termini: il 31 dicembre è l’ultimo giorno utile per produrre fatture rimborsabili al 110 per cento. Dal 1° gennaio, i lavori saranno rimborsati al 70 per cento. Ma dato che le fatture sono rimborsate in blocco solo ad ogni Stato avanzamento lavori (Sal) superato, i lavori effettuati negli ultimi mesi del 2023 che non raggiungono la soglia di uno dei tre Sal previsti (30 per cento-30 per cento-40 per cento) rischiano di non rientrare nel 110 per cento.
È per aiutare questi condomini che si pensa ad un’altra ipotesi, cioè una soglia Sal flessibile (o straordinaria) che copra tutti i lavori degli ultimi mesi dell’anno. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha invitato alla cautela: “È un tema su cui ci si deve muovere con molta accortezza, prima di scrivere una norma e di garantire che venga approvata dal Parlamento”. Sui tempi della Manovra, intanto, dopo il vertice di maggioranza alla Camera fonti di centrodestra hanno fatto sapere che è “realistico” pensare al via libera definitivo entro il 29 dicembre.
Aggiornato il 13 dicembre 2023 alle ore 12:22