“Si impone un fermo no all’antisemitismo e al terrorismo. Abbiamo visto riaffiorare concetti e ragionamenti che pensavamo fuori dalla società. Concetti antiquati ma che adesso sembrano sdoganati, da cui prendere subito le distanze. E questo è un male per l’intera società non solo per gli ebrei. La società civile deve avere una posizione forte. Noi siamo le prime vittime, ma poi tutta la società subisce il male dell’antisemitismo”. Queste le parole, nei giorni scorsi, da parte di Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma, a margine della conferenza di presentazione della manifestazione nazionale “No all’antisemitismo, no al terrorismo” in programma domani a Roma, alle 19, in piazza del Popolo.

Cinquant’anni, manager, Fadlun – in un’intervista apparsa sul Corriere della Sera – osserva: “Sono emersi particolari agghiaccianti su centinaia di stupri e omicidi su donne, addirittura su bambini, da parte dei miliziani di Hamas il 7 ottobre con modalità da barbarie medioevali. Di questi orrori in Italia non si è parlato mentre la nostra opinione pubblica è attenta e intransigente rispetto a queste violenze quando però non avvengono a danno di ebrei. Penso per esempio al caso della povera Giulia. Perché esistono due pesi e due misure? Perché gli stupri e gli assassinii delle donne e dei bambini ebrei passano nel silenzio e nell’indifferenza?”.

Sempre Fadlun, come riportato dal quotidiano, dice: “C’è chi parla del 7 ottobre condannando gli atti barbarici ma aggiungendo però la colpa è del governo Netanyahu, di Israele. Ma non si può mettere l’odio antisemita, la vera e propria caccia all’ebreo, sullo stesso piano delle considerazioni di tipo politico. Alla recente manifestazione di Milano del 4 novembre – precisa – ho sentito gridare in arabo Yidbach al Yehud, sgozza l’ebreo, lo stesso slogan dei pogrom, dunque odio puro contro tutti gli ebrei e non solo verso Israele. E ho visto bruciare bandiere israeliane. Sono reati compiuti in Italia, terra di una delle democrazie più importanti dell’Occidente”.

Oltre a sottolineare che “l’antisemitismo è un male che colpisce l’intera società e non solo l’ebraismo: penso ai cristiani copti costretti a fuggire dal mondo salafita jihadista. E lo spiegheremo in questa manifestazione che definirei gentile”, Victor Fadlun – sulle manifestazioni andate in scena in licei della Capitale come nei campus americani – sostiene: “Non sostengono la Palestina ma l’ideologia di un gruppo di terroristi che vorrebbero instaurare un califfato medioevale a tre ore di aereo da Roma. Un errore imperdonabile dovuto alla mancata conoscenza della verità dei fatti. Se questi stessi ragazzi vedessero con i loro occhi come questo tipo di ideale totalitario tratta le donne e gli omossessuali, si ricrederebbero immediatamente”.

Aggiornato il 04 dicembre 2023 alle ore 19:39