Il Graffio di Trisolino
La lotta alle povertà socioeconomiche è anzitutto una lotta tra mentalità, tra impostazioni politiche e non necessariamente tra schieramenti partitici. È una lotta dialettica storicizzabile e volubile, mai scontata sul piano dell’offerta politica. La lotta alle povertà reddituali è un motore di antitesi fra culture gestionali della cosa pubblica.
Basta con quella bassa politica che pensa sempre al ribasso, stagnando le politiche attive di crescita e sviluppo. Non dobbiamo mai più appiattire i meccanismi di spesa pubblica ai tagli e cuci politici che ritagliano solo toppe da mettere sulle ferite dello stivale italico, senza curarne le fibre essenziali.
Il nostro stivale deve calzare bene i nostri piedi bisognosi di fare strada, di fare carriera internazionale come italiani, come patria e matria-Italia! Alla parola “lavoro” non possiamo sostituire ogni volta la parola “sussidio”. Per curare le fragilità economiche degli italiani dobbiamo ridare speranze concrete di movimento sociale ital-europeo, d’investimenti e occasioni produttive attraverso cui anche coloro che oggi si sentono fragili socialmente possono diventare protagonisti della crescita italiana nel mondo. Ciascuno secondo le proprie abilità, ciascuno con la propria libertà. Attrezziamoci di meccanismi europei di garanzia finanziaria e destiniamo le risorse alle riforme infrastrutturali di sistema, tagliando ogni inutile lungaggine burocratica.
Aggiornato il 30 novembre 2023 alle ore 10:29