Nelle ore scorse Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, è finito nel mirino delle polemiche. Come riportato da un articolo apparso sul Fatto quotidiano, Lollobrigida è sceso da un treno Frecciarossa in una fermata straordinaria, quella di Ciampino. Le opposizioni, come la notizia ha iniziato a circolare, hanno cominciato a battere i pugni sul tavolo. Il diretto interessato, a margine del Forum Coldiretti, organizzato con The European House-Ambrosetti, in risposta a una domanda circa la possibile richiesta di riferire in Aula, ha detto: “Per quanto è di mia competenza, farò tutto quello che è necessario. Non sono mai fuggito al confronto. Sono convinto di aver agito non solo nell’ambito della legalità e della norma ma nell’interesse dello Stato e per rappresentarlo a Caivano”. E ha aggiunto, rivolgendosi alle minoranze, che non si dimetterà.
“Quella discesa dal treno non era per andare in vacanza o andare a trovare la mia famiglia, ma per andare a fare il mio lavoro – ha sottolineato Lollobrigida – per me il vero privilegio è stato quello di stare tra i cittadini di Caivano, a cominciare dai bambini, che sono il nostro futuro e che ora sono nelle condizioni di tornare a frequentare il parco, grazie al lavoro delle forze dell’ordine e dell'esercito che in tempi velocissimi hanno ripulito quella che era una piazza di spaccio. Lo Stato c’è, c’è in tempi celeri e non solo quando i riflettori erano accesi ma anche nei giorni successivi”.
Proprio Trenitalia ha ammesso: “Negli ultimi sei mesi, nei servizi Frecce, vi sono stati 207 casi di fermate straordinarie per coincidenza/riprotezione dei clienti derivanti da gestione anormalità o circolazione perturbata. Le fermate straordinarie sono valutate in funzione ai tempi di arrivo alla prima località di servizio utile e in relazione alla fermata per servizio commerciale. Nelle condizioni generali di trasporto, in conformità al regolamento europeo 782 del 2021, è indicato che, nel caso in cui l’arrivo alla destinazione finale sia previsto con un ritardo superiore a 60 minuti, qualora il viaggio non risulti più utile ai fini del programma originario di viaggio, il passeggero ha diritto al rientro al punto di partenza o ad altra località intermedia di sua scelta. Quando sussistono particolari esigenze quali, ad esempio di emergenza, di ordine pubblico, tale richiesta viene valutata caso per caso e, in relazione ai possibili impatti sulla circolazione e sui passeggeri, si dà o meno la concessione a procedere”. In più, “in questo caso specifico la circostanza di effettuare una fermata straordinaria presso la stazione di Ciampino veniva comunicata a tutti i passeggeri a bordo treno tramite un annuncio audio. Il treno era stato deviato sulla linea Roma Napoli via Cassino per problemi sulla linea Av. Dopo la partenza è stato fermato a Casilina insieme ad altri treni per circa 27 minuti a causa di rallentamenti in linea dovuti ad un treno merci. A questo punto la sala operativa di Trenitalia ha richiesto al Centro di coordinamento della Circolazione di Rfi la fermata straordinaria presso la successiva stazione di Ciampino, all’altezza della quale il treno si trovava”.
Sulla vicenda è intervenuto anche Antonio Tajani, ministro degli Esteri: “Mi pare che Ferrovie e il ministro abbiano chiarito la vicenda: Fs ha detto che non c’è stato alcun abuso e per me non c’è nessuno da far dimettere. La vicenda è chiusa e chiarita. Il ministro non stava andando in vacanza con la famiglia ma stava andando a Caivano. Ricordo bene che lui ha partecipato in Aula alla Camera sul dibattito sull’Albania e mi ha detto sto partendo per andare di corsa alla stazione per prendere il treno per andare a Caivano. Era quindi per un motivo di servizio a svolgere il suo lavoro istituzionale, era quindi un motivo di servizio. Il privilegio c’è quando si tratta di una vicenda personale, qui si tratta di una fermata prevista dalle norme come ha detto Ferrovie. Andava a svolgere un lavoro istituzionale, non c’entrano nulla quindi i pendolari”. Insomma: c’era un ritardo, Lollobrigida doveva arrivare a Caivano. Il tempo stringeva. Da qui gli eventi che poi sono finiti sulla stampa.
Davide Vecchi, direttore del Tempo, ha scritto su X: “Io mi ricordo la meravigliosa fermata Frecciarossa a Città della Pieve, quando il Governo era Draghi. O quelle di Arezzo e Chiusi ai tempi di Boschi e toscani. E Reggio per Delrio e tante altre ad personam. Almeno Lollobrigida non ha imposto una nuova fermata per tutti”.
Una postilla. Il potere, come diceva Giulio Andreotti, logora chi non ce l’ha. Ma il potere, perché no, può anche “spingere” a richiedere l’uscita all’altezza di una stazione ferroviaria straordinaria, come Ciampino, qualunque sia il motivo. Chi governa, allo stesso tempo, sa che deve avere un comportamento d’alto profilo. E che situazioni come quelle dell’altro giorno, all’epoca di smartphone e social, non sfuggono più. Anche con le buone intenzioni di questo mondo.
Aggiornato il 23 novembre 2023 alle ore 16:52