“Come nella mafia esistono i reati spia, così nei femminicidi ci sono gli atteggiamenti spia: sintomi di un possibile aggravamento di violenza”. Queste le parole di Carlo Nordio. Il ministro della Giustizia, alla luce del recente fatto di cronaca relativo all’omicidio di Giulia Cecchettin, in un’intervista al Corriere della Sera sostiene: “Prepariamo un opuscolo, con una grafica molto comprensibile, da diffondere in scuole, social, posti di lavoro”.
Inoltre, sottolinea: “Le leggi sono tutte utili, nessuna risolutiva. Misure sono state adottate dai governi precedenti e anche dal nostro. Sulla repressione noi abbiamo dato il segnale che lo Stato c’è. Ma la soluzione transita da una forma di rieducazione su questo tema”. In ultimo, circa l’estradizione di Filippo Turetta, presunto omicida di Giulia Cecchettin, segnala: “Trattandosi di delitto commesso in Italia da un italiano, a danno di una italiana, dovrebbe esser questione di pochi giorni”.
Nel frattempo, Luca Ciriani – ministro per i Rapporti con il Parlamento – annuncia: “Il disegno di legge del Governo per il contrasto alla violenza sulle donne, già approvato all’unanimità dalla Camera, per cui ho chiesto la procedura d’urgenza, è in calendario in Aula al Senato per mercoledì 22 novembre. Ci auguriamo diventi prestissimo legge dello Stato. È un tassello importante di quanto Esecutivo e Parlamento stiano facendo per combattere la violenza di genere – va avanti – e si inserisce in un complesso di azioni che il Governo e la ministra Eugenia Roccella stanno portando avanti. Lavorare incessantemente per provare a debellare quella che è una vera e propria piaga deve essere prioritario per la politica e per le istituzioni. Lo dobbiamo a Giulia Cecchettin – termina – lo dobbiamo a tutte le donne che non siamo riusciti a strappare alla morte, ma soprattutto lo dobbiamo a tutte le donne che invece si potranno salvare”.
“L’omicidio di Giulia Cecchettin lascia senza parole. Alla famiglia di Giulia, colpita da una tragedia ingiusta ed ingiustificabile, va il più profondo cordoglio e la nostra vicinanza in questo momento drammatico”. Così Daniela Ternullo, senatrice di Forza Italia e membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio. “Per far sì che la solidarietà non rimanga una parola vuota, è nostro dovere agire, affinché leggi più robuste e applicazioni rigorose garantiscano che chi commette simili azioni sia punito severamente. Ma sappiamo bene che agire solo sulla repressione non è sufficiente. È fondamentale adottare un approccio integrato – sottolinea – con particolare attenzione alla prevenzione e all’educazione. L’idea di insegnare il rispetto per le donne a partire dall'età più precoce, avanzata dalla nostra capogruppo al Senato Licia Ronzulli, può rappresentare un passo significativo nella giusta direzione. Urge educare i giovani e i giovanissimi al rispetto reciproco, alla parità di genere e alla gestione positiva dei conflitti. Tutto questo è fondamentale per contribuire a creare una cultura che respinga la violenza e promuova relazioni sane”.
Aggiornato il 20 novembre 2023 alle ore 16:07