Pacchetto sicurezza: cosa prevede

Porto d’arma privata per le forze dell’ordine, più tutele per pubblici ufficiali in caso di violenza, contrasto alle occupazioni abusive. Questi alcuni punti del pacchetto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri. Il titolare della Difesa, Guido Crosetto, afferma: “Le norme approvate vanno ad affrontare e risolvere temi sollevati da tempo da questo comparto, a favore del personale e non certo dei Ministeri”.

Entrando nel dettaglio, viene introdotto un aggravamento di pena nei casi i reati di minaccia, resistenza a pubblico ufficiale o violenza vengano commessi contro agenti di polizia giudiziaria o pubblica sicurezza. Inasprimento di pena, inoltre, per lesioni nei loro confronti. Aumento della pena per chi si rende protagonista dell’imbrattamento di beni mobili o immobili in uso alle Forze di polizia o di altri soggetti pubblici, se il fatto è commesso per ledere il prestigio o il decoro dell’istituzione. Gli agenti di pubblica sicurezza, peraltro già autorizzati al porto di un’arma da fuoco di servizio, possono avere un’arma da fuoco privata, che è diversa da quella di ordinanza, senza una ulteriore licenza.

Introdotto il nuovo reato per punire chi si dovesse rendere protagonista dell’organizzazione di una rivolta – o per chi dovesse prenderne parte – in carcere con atti di minacce, condotte pericolose o violenza. Da due a otto anni per chi organizza la rivolta, da uno a cinque anni per chi partecipa. Nel novero anche aggravanti, fino a dieci anni, nel caso di un utilizzo di armi. C’è anche la fattispecie di reato per chi dovesse istigare la rivolta, anche dall’esterno della casa circondariale, con scritti che sono diretti ai detenuti.

Punita con la reclusione da 2 a 7 anni chi, con violenza o minaccia, dovesse occupare o detenere senza titolo un immobile altrui. O chi dovesse impedire il rientro nell’immobile del proprietario o di chi che lo deteneva. Prevista una causa di non punibilità per l’occupante che dovesse collaborare all’accertamento dei fatti, rilasciando volontariamente l’immobile occupato. Disciplinato il procedimento, molto veloce, per ottenere la liberazione dell’immobile e la restituzione a chi ne ha diritto. In via ordinaria su ciò provvederà il giudice. Nei casi più urgenti, per esempio dove l’immobile occupato dovesse essere l’unica abitazione della persona offesa, è prevista la l’opportunità che la liberazione – e la restituzione – dell’immobile venga effettuata dalle forze di polizia che abbiano ricevuto la denuncia. Ovviamente fermo l’intervento di convalida del pubblico ministero e del giudice.

Infine, faro puntato sulle truffe agli anziani e alle persone più fragili. Aumentata la pena di reclusione da 2 a 6 anni per la truffa aggravata. Prevista, per tale ipotesi, la possibilità per le Forze dell’ordine di procedere all’arresto in flagranza. Il questore potrà disporre il divieto di accesso nelle metropolitane, stazioni ferroviarie e porti per chi risulti già stato denunciato o condannato per furto, rapina o altri reati contro il patrimonio o la persona commessi in quei luoghi. Non è più obbligatorio il rinvio dell’esecuzione della pena per le donne in gravidanza o madri di figli fino a tre anni, bensì facoltativo in presenza dei requisiti di legge. Stretta contro i blocchi stradali: al momento la norma punisce i responsabili con una sanzione amministrazione. Il provvedimento, invece, ha indicato che tale fattispecie può diventare reato se dovesse risultare particolarmente allarmante e offensiva.

Aggiornato il 17 novembre 2023 alle ore 16:36