Antisemitismo e “spazzatura della storia” che torna

A Roma, via Dandolo e via Goffredo Mameli distano qualche centinaio di metri. E in entrambe sono state danneggiate quattro pietre di inciampo: due ricordavano la deportazione di Michele Ezio Spizzichino e Amedeo Spagnoletto, due i deportati Eugenio e Giacomo Spizzichino. Episodi, questi, che sono stati registrati in un lasso di tempo veramente esiguo. Mentre a Vienna, nella notte di Ognissanti, è stata investita dalle fiamme la sala delle cerimonie funebri ebraiche al cimitero centrale. Il bilancio complessivo ha visto gli interni bruciati. All’esterno, i muri sono stati imbrattati con delle svastiche. Nuovi gesti di antisemitismo che si sono sommati gli altri già ricordati su questo quotidiano: le stelle di David dipinte sui muri del XIV arrondissement, a Parigi; le tensioni in Germania nelle città di Colonia e Leverkusen; la caccia all’ebreo del Caucaso del Nord; la crescita “preoccupante di attacchi antisemiti” nelle scuole e università americane, come rivelato dalla portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre.

A TRASTEVERE UN “GESTO INACCETTABILE”
Il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, si è recato in via Mameli, a Trastevere, dove sono state vandalizzate le pietre d’inciampo, che sono state ripulite. Insieme a lui l’assessora comunale all’Ambiente, Sabrina Alfonsi. “Siamo a Trastevere di fronte a due pietre d’inciampo che sono state vandalizzate – ha spiegato il primo cittadino – sono state ripulite subito ma è un gesto inaccettabile e intollerabile. Ricordano la deportazione e l’uccisione di cittadini romani uccisi, perché ebrei, dalla Shoah e dai crimini del nazifascismo. Roma respinge ogni atto di antisemitismo, intolleranza e razzismo”.

L’ATTACCO “ALLA MEMORIA”
Adachiara Zevi, architetta e storica dell’arte, figlia di Tullia Zevi che ha portato in Italia il progetto delle pietre d'inciampo, ha confessato alla Stampa: “Un gesto gravissimo contro gli ebrei e contro la memoria storica della città. Con la demonizzazione di Israele, come spessissimo accade, l’antisionismo sfocia nell’antisemitismo. Le pietre sono state vandalizzate tante altre volte, ma oggi questo gesto ignobile assume un significato ulteriore. A Roma, nonostante la grande vigilanza predisposta può accadere di tutto, gli obiettivi possono essere tantissimi e i rischi imprevedibili, questa è la cosa che fa più paura”.

“CI PREOCCUPA IL RITORNO DELL’ANTISEMITISMO”
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha osservato: “Tragicamente la storia ci insegna che quando si risveglia la vecchia questione israelo-palestinese, purtroppo ci sono anche aggregazioni di altra natura, convergenti verso un antisemitismo di ritorno, che stiamo monitorando, controllando e che ci preoccupa”. Inoltre, ha precisato che i rischi possono arrivare “non solo da Hamas che ci dichiara Paese in qualche modo a rischio” e “non solo da lupi solitari” e dallo “spontaneismo di tipo terroristico”, ma anche da queste aggregazioni di altra natura sulle quali “siamo molto attenti e stiamo ponendo una attenzione particolare”. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha detto nel corso di Ping Pong su Radio 1: “L’antisemitismo purtroppo ogni tanto rispunta in Europa. Ci sono preoccupanti manifestazioni che vanno assolutamente condannate. Quando vediamo le stelle di David sulle case degli ebrei in Francia. Dobbiamo anche spiegare ai nostri figli che non può esserci un odio razziale”.

“GESTI INCOMMENTABILI”
Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma, al Corriere della Sera – parlando degli episodi di antisemitismo nelle città europee – ha ammesso: “Siamo di fronte a gesti incommentabili per la loro assoluta bassezza morale. Nel secolo scorso, abbiamo superato un abisso di dolore. Siamo approdati, con immensa fatica e rielaborazione, a un grande livello di democrazia. Ora si cerca di creare nuove e inesistenti divisioni dopo tutto questo tempo”. Per Fadlun “l’intento è minare e profanare le fondamenta delle nostre società democratiche”. In merito alle pietre d’inciampo imbrattate nella Città eterna, “quel nero riguarda tutta la società italiana – ha ribadito Fadlun – è una profanazione del ricordo, è un oltraggio alle ferite ancora aperte delle loro famiglie ma soprattutto è uno sfregio all’intera società italiana: è un forte colpo inferto alla memoria condivisa”. Per quanto concerne le stelle di David di Parigi, “ho provato sgomento. È riemersa la spazzatura della storia. Ma io confido nella capacità di resilienza delle nostre democrazie europee e faccio affidamento, per Roma, sulle forze dell’ordine perché individuino e puniscano i responsabili”.

“GUERRA ALL’ANTISEMITISMO”
Lo Yad Vashem, il Museo della Shoah a Gerusalemme, ha fatto appello “ai leader politici, culturali, religiosi e accademici di tutto il mondo a dichiarare guerra all’antisemitismo”. Parole, queste, lanciate “in risposta all’allarmante ondata di antisemitismo che sta attanagliando il globo”, a seguito del “terribile attacco contro Israele da parte di Hamas e dei terroristi jihadisti del 7 ottobre. Seguiamo da vicino il drammatico aumento dell’antisemitismo nelle parole e nei fatti – ha riferito il presidente dello Yad Vashem, Dani Dayan – compresi gli attacchi violenti contro le comunità, le istituzioni e gli individui ebraici”.

LA SCUOLA E GLI ANTIDOTI CONTRO L’ANTISEMITISMO
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, al Corsera ha evidenziato: “La scuola costituzionale deve fornire gli antidoti contro qualsiasi rigurgito di discriminazione e di antisemitismo. È quella che insegna il giudizio. Quella del pregiudizio è la scuola fascista, comunista e di tutti i totalitarismi”. Sull’antisemitismo nelle scuole italiane, è andato avanti, “dobbiamo denunciare questa recrudescenza, la Comunità ebraica mi ha espresso una forte preoccupazione per il ritorno di un antisemitismo strisciante. L’Italia con il fascismo ha vissuto un modello di scuola che imponeva una verità di regime, falsificando i fatti storici e indottrinando gli studenti. Trasformando la scuola in uno strumento di propaganda del partito unico. Lo stesso è accaduto nei Paesi comunisti. La scuola costituzionale è lontanissima da tutto questo. Educa al rispetto della persona a prescindere da nazionalità, razza, religione, orientamento sessuale. Il ruolo del docente è di far emergere un dibattito e una riflessione plurale. Nella condanna più totale delle aberrazioni del passato: di certo non mette in discussione l’Olocausto, i pogrom, lo sterminio staliniano dei liberi contadini, le foibe”. Valditara parteciperà alla manifestazione leghista per la difesa dei valori occidentali: “Certo. È una manifestazione non contro qualcuno ma per qualcosa. Appunto per i nostri valori. Tra cui la tolleranza, che è un grande valore occidentale. Il che non significa non potersi difendere dagli intolleranti. Proprio in questo momento io credo sia importante affermare i valori occidentali di libertà, Stato di diritto, laicità delle istituzioni, e ribadire che l’antisemitismo non tornerà, che non tornerà la discriminazione nei confronti di qualsiasi religione”.

LE SVASTICHE AL CIMITERO EBRAICO
Il cancelliere austriaco, Karl Nehammer ha condannato fermamente “l’attacco al cimitero ebraico di Vienna”. E su X ha postato: “L’antisemitismo non ha posto nella nostra società. Spero che i colpevoli vengano rapidamente identificati”. Il presidente Alexander Van der Bellen – oltre a essere “profondamente scioccato” per il rogo al cimitero – ha chiosato su X: “Il numero di episodi di antisemitismo in Austria è aumentato in modo significativo nelle ultime settimane. Tutto questo deve finire!”.

(*) Foto in apertura tratta dalla pagina X di Oskar Deutsch, presidente della Comunità ebraica di Vienna

Aggiornato il 02 novembre 2023 alle ore 17:53