Ad un anno dall’insediamento del Governo conservatore di Giorgia Meloni, naturalmente, la sinistra si sente in dovere di censurarne l’opera. È, di per sé, nella logica delle cose.
Finalmente abbiamo, anche in Italia, un’alternativa di governo e quello sarebbe il ruolo dell’opposizione. Se non che è in evidente crisi, per mancanza di idee ed appigli sensati. Giorgia Meloni ha sgonfiato l’accusa di euroscetticismo. Ha compreso benissimo quanto l’Unione europea sia indispensabile per affrontare le questioni sovranazionali, porta in quella sede le questioni di maggior interesse per l’Italia e va a braccetto con Ursula von der Leyen. Due donne, il capo del Governo italiano e quello dell’Esecutivo europeo. Quindi, da questo punto di vista, la premier italiana è inattaccabile.
Si è tentato di attaccare il Governo Meloni perché ha aumentato, per i lavoratori dipendenti, il denaro in busta paga, in quanto non seguirebbe il tasso reale d’inflazione, ma negli esecutivi in cui era presente il Partito democratico misure come questa non sono state neppure proposte. Allora ci s’inventa un arretramento nel campo dei diritti umani, segnatamente del principio d’uguaglianza, per il suo sostegno alle famiglie prolifere. Secondo questa impostazione, ciò discriminerebbe i singoli e le coppie senza figli. Se non che al primo anno di giurisprudenza, e forse alle superiori dove s’insegna il diritto, si mette in chiaro che uguaglianza significa trattare in modo eguale situazioni uguali, ed in maniera disuguale situazioni differenti. Non c’è dubbio che tra coloro i quali non hanno figli a carico e quelli che li hanno, con spese alimentari, per la salute e gli studi, c’è una bella differenza.
Poi, dopo Debora Serracchiani, s’insiste sui presunti passi indietro della donna, e si attacca il considerare il cosiddetto utero in affitto reato universale, cioè perseguibile anche se commesso all’estero. Fu la senatrice socialista Lina Merlin a far passare, nel 1958, la legge per chiudere i bordelli perché considerava una forma di schiavitù che venisse venduto il corpo femminile. A ben vedere, si trattava della forma più antica di “utero in affitto”, e per qualche minuto e non per nove mesi!
Siamo ancora in attesa di un’opposizione su cose serie.
Aggiornato il 25 ottobre 2023 alle ore 10:10