L’Acos, Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, è stata istituita dal Consiglio comunale della Città eterna con la deliberazione numero 39 del marzo 2002, poi modificata e integrata da altre deliberazioni dell’Aula Giulio Cesare del 2007, del 2017 e del 2022. Scopo principale dell’Agenzia, sul modello di altre simili strutture di altre grandi capitali, è contribuire a migliorare efficienza e qualità dei servizi pubblici locali. Il tutto, svolgendo funzioni di verifica e monitoraggio della qualità dei servizi e di supporto propositivo e tecnico-conoscitivo nei confronti di Assemblea capitolina, sindaco e Giunta comunale. Suo compito, in pratica, è esercitare una costante vigilanza sulle modalità di erogazione dei servizi pubblici, comunali e municipali, garantendo un’informazione tempestiva e documentata sulle condizioni di svolgimento degli stessi; inoltre, su richiesta dell’Assemblea capitolina, del primo cittadino o della Giunta, l’Acos esprime pareri preventivi sugli schemi degli atti concessori e autorizzativi, delle convenzioni e dei contratti di servizio, col potere di proporne la modifica, dove ciò sia richiesto dall’andamento del mercato o dalle ragionevoli esigenze degli utenti.
Recentemente l’Acos ha pubblicato i primi due volumi della sua Relazione annuale 2022-23, con una dettagliata fotografia dello “stato delle cose” di Roma Capitale. L’occasione è giusta per un’intervista “a tutto campo” con la presidente dell’Agenzia, Elisa D’Alterio, professoressa ordinaria di Diritto amministrativo al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania, avvocato e componente dell’Unità per la razionalizzazione e il miglioramento della regolazione presso la presidenza del Consiglio. In qualità di esperto, la presidente D’Alterio ha svolto funzioni di consigliere giuridico del ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione, e ha ricoperto vari incarichi istituzionali presso diverse istituzioni. In più, ha all’attivo oltre 150 pubblicazioni scientifiche su temi di diritto amministrativo, pubblico e globale.
Quando, e con quali atti pubblici, è nata Acos? Quali sono i suoi caratteri principali?
L’Agenzia è stata istituita con una delibera del Consiglio comunale, poco più di una ventina di anni fa. Tale atto istitutivo, nonostante le ripetute modifiche effettuate nel tempo, non contiene una definizione giuridica della struttura; il Dipartimento della Funzione pubblica, per analogia, ha definito l’Agenzia quale organismo strumentale dell’Assemblea capitolina. Il suo carattere e ruolo principale è quello di riferire all’Assemblea qual è lo stato della qualità dei servizi pubblici erogati nel territorio di Roma, e rendere disponibile un importante bagaglio informativo in tema di servizi pubblici a beneficio della collettività.
Può parlarci dei principali compiti dell’Agenzia?
L’Agenzia svolge una funzione essenziale, cioè il controllo della qualità dei servizi pubblici locali erogati nel territorio comunale (igiene urbana, illuminazione, acqua, trasporto, manutenzione del verde pubblico, per citarne solo alcuni). Direi che il fine alla base dell’esistenza dell’Acos, così come riportato nell’introduzione alla Relazione 2022-2023, è realizzare un “ponte” tra la collettività destinataria dei servizi e l’Assemblea capitolina, rilevando dati, sviluppando analisi, promuovendo interventi di sensibilizzazione, a beneficio di ambo i lati del metaforico ponte. Ciò si traduce in una molteplicità di attività: svolgimento di studi e monitoraggi, rilascio di pareri, raccolta di segnalazioni, adozione di rapporti, interlocuzioni con le istituzioni, rilevazione del livello di gradimento dei servizi da parte della collettività, e così via.
Ma come entra in azione l’Acos? Il primo “input” a fare una campagna di rilevazione e di controllo, appunto, su un settore di attività dell’Amministrazione capitolina, di solito è sulla base delle segnalazioni e reclami dei cittadini, inoltrati agli ordinari canali di Roma Capitale e delle partecipate? Oppure iniziate anche in modo autonomo?
Gran parte delle attività svolte dall’Agenzia è gestita in modo autonomo, anzi, preferirei dire proattivo. In molti casi, è l’Agenzia che programma gli studi e gli approfondimenti da svolgere, considerando le questioni di maggior interesse, attualità e utilità. Vi sono poi, naturalmente, anche studi e approfondimenti svolti su richiesta motivata dei consiglieri capitolini (per esempio, con riferimento al periodo della mia presidenza, penso ai rapporti sulla qualità percepita degli asili nido, o all’indagine sulle “case famiglia”, i cui testi sono accessibili sul sito istituzionale). Oppure altri report collegati a determinate convenzioni (come quelli in tema di igiene urbana: si pensi a quello sulla presenza di deiezioni sulle strade, uscito a maggio scorso).
Nettezza urbana, viabilità, trasporti, ambiente, inquinamento, verde pubblico, aree archeologiche: di cosa, soprattutto, vi siete occupati quest’anno? In quali settori, maggiormente, i cittadini hanno segnalato disservizi nel 2023?
L’Agenzia, in questo mio anno di presidenza, si è occupata un po’ di tutti i servizi da lei indicati. Sono stati prodotti 18 rapporti – quindi una media di circa due rapporti al mese, eliminando la pausa estiva – a cui si aggiunge il volume I della Relazione annuale 2022-2023 dove, tra i vari contenuti, sono riportati sia gli esiti dell’indagine sulla qualità della vita per il 2023, sia i dati della qualità (soprattutto percepita, ma non solo) dei principali servizi pubblici locali (trasporto, igiene urbana, servizi cimiteriali, servizio idrico, illuminazione pubblica, asili nido, servizi sociali, farmacie comunali, servizi culturali e altri servizi). Il settore con il maggior numero di segnalazioni, e che, del resto, continua a registrare punteggi medi al di sotto della sufficienza nelle numerose interviste svolte nel 2023, è quello dell’igiene urbana.
E può parlarci di questa Relazione annuale 2022-2023 sulla vostra attività, che state gradualmente pubblicando?
La Relazione 2022-2023 dell’Acos è adottata ai sensi dell’articolo 7 dell’Atto istitutivo (come modificato dalla delibera Ac 4 ottobre 2022, numero 76) e tiene conto del periodo dicembre 2022–ottobre 2023. Lo scopo del documento è duplice: rendere conto circa l’operato dell’Agenzia nei confronti dell’Assemblea capitolina, a cui l’Agenzia stessa riferisce in qualità di suo organismo strumentale, e illustrare, tanto ai consiglieri dell’Assemblea e agli organi dell’Esecutivo di Roma Capitale, quanto – e in principal modo – ai cittadini romani, ai portatori di interessi generali e alla più ampia collettività, lo stato dei servizi pubblici locali di Roma, con riferimento alla dimensione della qualità. La Relazione 2022-2023 si articola in quattro volumi: il primo è dedicato all’approfondimento dell’attività svolta dall’Acos dall’insediamento della nuova governance (2 dicembre 2022) a oggi, e all’analisi dello stato dei servizi pubblici locali (in cui si colloca, tra i vari aspetti, il punteggio sulla qualità della vita). I successivi volumi riguarderanno, rispettivamente e nell’ordine, le cosiddette funzioni del benessere (tra cui i settori culturale e sociale), l’igiene urbana e il verde pubblico (a cui si aggiungono i servizi cimiteriali), la mobilità e altri servizi (come quelli a rete e online). Proprio ultimamente abbiamo pubblicato anche il II volume, sul tema “Le funzioni del benessere”, in cui vengono analizzati i dati relativi alla qualità dei servizi pubblici di Roma Capitale nei settori del sociale e della cultura.
Infine, quale pensa dovrebbe essere il futuro di Acos e, più in generale, della funzione di controllo sulla qualità dei servizi pubblici di Roma Capitale? Avrebbe delle proposte?
La rilevanza della funzione svolta dall’Acos richiederebbe per il prossimo futuro – anzi, urgentemente – una seria riflessione, da parte delle istituzioni di Roma Capitale competenti, sulla configurazione di questo soggetto, che non può assumere personale in via stabile, non può ricevere in assegnazione figure dirigenziali, non dispone di una dotazione finanziaria permanente, dipende dai tempi e modi di reperimento del personale da parte di Roma Capitale. L’esperienza maturata in questi vent’anni ha messo in evidenza le non poche difficoltà e contraddizioni che dipendono da questo assetto così atipico: difficoltà e contraddizioni che, del resto, si sono presentate con un ritmo ciclico e che ora, in ragione dell’irrigidimento dei vincoli amministrativi e finanziari a livello nazionale (si pensi, ad esempio, agli attuali e stringenti limiti in tema di lavoro flessibile, cui l’Agenzia, dalla sua istituzione e per anni, ha fatto sempre ricorso), si sono particolarmente acuite. Pertanto, ho presentato la proposta, ufficialmente contenuta nel paragrafo conclusivo del volume I della Relazione annuale 2022-2023 e ribadita nelle sedi competenti, di potenziare l’Acos rendendola, nei modi previsti dalla legge, un ente a tutti gli effetti, dotato di una sua personalità giuridica distinta da quella di Roma Capitale, e di piena capacità assunzionale e stabilità finanziaria. Ritengo che procedere rapidamente in questa direzione sia una condizione indispensabile e imprescindibile per garantire, con successo, un futuro a questa Agenzia.
Aggiornato il 25 ottobre 2023 alle ore 13:01