I risultati delle elezioni in Trentino Alto Adige e a Monza

Era dal 1948 che la dtiroler Volkspartei (Svp), il primo partito in Alto Adige, non scendeva sotto il 40 per cento delle preferenze. Nelle consultazioni provinciali di questo weekend, la compagine autonomista ha fatto registrare il suo peggior risultato di sempre, con il 34,5 per cento dei voti. Il partito della stella alpina ha ottenuto solo 13 seggi in Consiglio provinciale. “Abbiamo perso due consiglieri, mentre avevamo calcolato di perderne uno”, ha ammesso il segretario della Svp Philipp Achammer dopo le elezioni in Alto Adige. “In consiglio provinciale avremo dodici partiti, un numero impressionante – ha aggiunto il politico – siamo il partito più forte con 13 consiglieri ma garantire la stabilità sarà molto difficile. Formare una giunta sarà molto difficile. I cittadini evidentemente non hanno avvertito il pericolo di perdita di stabilità politica, ma l’esito elettorale va sempre accettato”.

La Lega Salvini AltoAdige Südtirol ha fatto registrare solo il 3,4 per cento delle preferenze, ottenendo un solo seggio in Consiglio (erano 4 cinque anni fa). Un calo verticale rispetto all’11,1 per cento del 2018, e l’unico eletto della lista – il sindaco di Laives Christian Bianchi – non è del Carroccio. “La Lega è un ideale, la Lega è federalismo e autonomia. Purtroppo questi valori molto alti sono stati mal interpretati e sono stati fatti troppi personalismi qui in Alto Adige”, ha commentato l’assessore uscente Massimo Bessone.

FUGATTI RIELETTO GOVERNATORE

Maurizio Fugatti ha fatto il bis. Il politico della Lega è stato rieletto presidente della Provincia Autonoma di Trento con il 51,7 per cento delle preferenze. “Maurizio Fugatti confermato con larghissimo vantaggio”, ha esultato il vicepremier e ministro Matteo Salvini su X. “La netta vittoria di Maurizio premia la sua capacità di essere sempre vicino e attento alla sua comunità”, ha scritto sui suoi profili social  il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. e adesso “avanti per il buon governo del territorio e verso le Olimpiadi del 2026”, ha concluso il politico. È uscito sconfitto il candidato del centrosinistra Francesco Valduga, che si è fermato al 37,59 per cento dei voti.

ELETTO GALLIANI, A MONZA CROLLA L’AFFLUENZA

Alle elezioni suppletive per eleggere il successore di Silvo Berlusconi, è andato a votare meno del 20 per cento degli aventi diritto. Per l’esattezza, l’affluenza a Monza si è assestata al 19 per cento, mentre alle elezioni di settembre dello scorso anno era del 71,05 per cento. Tra gli otto candidati al Senato della Repubblica, è stato l’amministratore delegato del Monza Adriano Galliani a spuntarla. “Mi sono assunto l’impegno di questa campagna elettorale e non posso che assumermi anche pienamente la responsabilità della sconfitta. Faccio le mie congratulazioni a Galliani per l’elezione, e mando un saluto anche agli altri candidati”, ha commentato a spoglio quasi concluso Marco Cappato, il candidato del centrosinistra. “È per noi motivo di grande soddisfazione l’elezione di Adriano Galliani nel seggio che fu del Presidente Silvio Berlusconi. Ringrazio Adriano Galliani che si è speso come un leone, girando la Brianza e incontrando centinaia di cittadini ogni giorno. Questa vittoria Forza Italia Lombardia la dedica al Presidente Berlusconi e a tutta la sua famiglia”. Così recita la nota di Alessandro Sorte, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia in Lombardia. “Quella di Adriano Galliani è una vittoria emblematica: è, prima di tutto, la vittoria di un grande uomo, di Forza Italia e del suo segretario Antonio Tajani, oltre che del centrodestra unito”, ha aggiunto Fabrizio Sala, il coordinatore provinciale del partito sezione Monza e Brianza. “In questo clima di vittoria c’è solo una nota dolente: l’astensionismo”, ha chiosato il deputato di Forza Italia.

Aggiornato il 23 ottobre 2023 alle ore 18:09