Renzi-Calenda: le nuove puntate del lungo addio

Matteo Renzi e Carlo Calenda annunciano il divorzio. Per l’ennesima volta. Va in scena una nuova puntata del loro lungo addio. La conferma di una situazione a dir poco grottesca. A parlare è il leader di Italia viva. “Oggi – dichiara sulla sua enews – ufficializziamo la separazione delle strade con gli amici di Azione. Abbiamo provato fino all’ultimo a chiedere di fare la lista insieme per le Europee e la risposta di Calenda è stata sprezzante. Ognuno ha il suo stile, noi non facciamo polemica. Dunque, auguri a tutti e ognuno per la sua strada”. Per Renzi, è “meglio finire questa telenovela che farci ridere dietro da mezza Italia. I gruppi si chiameranno Italia viva-Il Centro-Renew Europe. Alle elezioni europee faremo un grande risultato. Ne sono certo”. Per l’ex premier, dopo il congresso “è il momento di ripartire. All’inizio di novembre formalizzeremo gli incarichi e le responsabilità come previsto dallo Statuto. Nel frattempo però voglio fare un tour in dieci città del Paese per invitare i nostri amici e non solo a volare alto e tornare alla politica. Che è la cosa che sappiamo fare e che dobbiamo fare. Nella prossima enews arriveranno le tappe ufficiali con tanto di luogo e possibilità di preiscrizione. Facciamo vedere chi siamo e che ci siamo. E riportiamo un po’ di speranza e di voglia di sognare”.

Azione replica con una nota al vetriolo. “Contrariamente a quanto dichiarato alla stampa dal senatore Renzi – si legge – nessuno oggi ha deliberato o chiesto la separazione dei gruppi di Italia viva e Azione. Cosa che invitiamo il senatore Renzi a fare, visto che lo ha già annunciato mille volte. Per quanto riguarda la delibera sul cambio di nome abbiamo scritto al presidente del Senato per segnalare una doppia violazione dello statuto operata oggi dal capogruppo del gruppo Azione-Italia viva- Renew Enrico Borghi”. Secondo Azione, “le deliberazioni assunte oggi sono da considerarsi nulle. Agiremo conseguentemente in tutte le sedi preposte. La prima violazione – viene spiegato – riguarda l’inclusione nel gruppo della senatrice Dafne Musolino senza la proposta cofirmata da Borghi e Mariastella Gelmini esplicitamente prevista dallo statuto del gruppo; la seconda riguarda la mancanza dei 2/3 dei voti, anche considerando impropriamente la senatrice Musolino, per deliberare un cambio di statuto. Le deliberazioni assunte oggi sono da considerarsi nulle e la senatrice Musolino non può, in nessun modo, considerarsi parte del gruppo parlamentare Azione-Italia viva-Renew”.

Aggiornato il 19 ottobre 2023 alle ore 14:28