Attacco a Bruxelles, il killer sbarcato a Lampedusa nel 2011

Circa dodici ore è durato è durata la caccia all’uomo. Abdesalem Lassoued, 45 anni tunisino, presunto attentatore di Bruxelles, ha ucciso due svedesi a colpi di kalashnikov. Freddato dalla polizia belga dopo essere stato segnalato in un bar, nel quartiere Schaerbeek, a inizio 2011 era sbarcato a Lampedusa. Diverse le sue tappe: Norvegia, ancora Italia, poi Svezia, di nuovo il nostro Paese, fino al Belgio. Come ricostruisce il Corriere della Sera, ha un passato da detenuto nel suo Paese. Esce dal Cie di Torino, si muove verso la Norvegia, dove nel novembre 2011 è individuato e rispedito in Italia. Il 45enne va via di nuovo, stavolta in Svezia. Nel 2014 il viaggio da Stoccolma a Torino. Una permanenza nel nostro Paese, passando per Terni e Bologna, dove è segnalato come islamista radicalizzato. Infine il Belgio. L’ultima sua traccia in Italia risalirebbe al 2021: nell’occasione, sarebbe passato a Genova dove era già stato dieci anni prima, dopo lo sbarco a Lampedusa, per chiedere il passaporto al consolato tunisino. Contatti tra forze di polizia e intelligence di Italia e Belgio, per ricostruire con esattezza eventuali movimenti e presunte reti di complicità.

Giorgia Meloni, durante la riunione con i membri del Consiglio dell’Unione, ha detto che “dall’immigrazione illegale di massa possono sorgere anche gravi rischi per la sicurezza in Europa, quindi non possiamo più permetterci titubanze, ne va della sicurezza dei cittadini europei”. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha assicurato che nel Belpaese l’attenzione è “elevatissima”. E ancora: “Al momento non risultano evidenze concrete e immediate di rischio terroristico per quanto riguarda l’Italia, ma la situazione è tale da richiedere un elevatissimo livello di attenzione, in quanto la minaccia terroristica si presenta spesso in maniera impalpabile, fluida e non sempre definibile”. Il tutto mentre il rafforzamento della sorveglianza sta già interessando degli obiettivi sensibili: oltre 28mila, dei quali 205 israeliani, in particolar modo sedi diplomatiche o centri religiosi.

“C’è voluto l’ennesimo attentato a Bruxelles, ma finalmente la Ue sta prendendo atto che garantire la sicurezza dei cittadini europei, così come previsto dal Patto Ue per le migrazioni e l’asilo, non è un capriccio del Governo Meloni, ma deve essere una priorità di tutta l’Unione europea”: così la deputata di Fratelli d’Italia, Maria Cristina Caretta. “È già successo in passato, terroristi islamici che sbarcano a Lampedusa. Mi hanno accusato di fomentare odio, invece avevo ragione”. È stato di questo avviso Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e leader della Lega, che in un colloquio con il Messaggero ha specificato: “Quanti altri terroristi sono sbarcati da qui, da Ventimiglia, da Trieste? Dovevamo contrastare gli sbarchi illegali ora dobbiamo farlo ancora di più. Da ministro ho fatto di tutto per stanare le infiltrazioni terroristiche, la sinistra mi ha mandato a processo. Dio non voglia che anche solo uno tra le decine di migranti rilasciati da alcuni giudici contrari ai decreti del Governo, e poi evaporati, si armi di cattive intenzioni. È giusto fermare qualsiasi nuovo permesso di costruzione di moschee e centri culturali camuffati, capire chi finanzia questi luoghi e chi conduce le preghiere. Ora controlli a tappeto”.

Aggiornato il 18 ottobre 2023 alle ore 17:55