Involuzione

Premessa: questo articolo non critica le scelte in politica estera del Governo. L’Italia è tra gli Stati fondatori dell’Unione europea e partecipi dell’Alleanza Atlantica, quindi condivido la scelta di schierarsi entro le scelte di politica estera dell’Unione e di difesa dell’Alleanza. Oltretutto è ovvio schierarsi in difesa dell’Ucraina aggredita e di Israele oggetto d’un attacco terroristico di inusitata disumanità. Però questo non vuol dire condividere tutti i metodi usati per condurre le guerre. Quando anche da noi si diffuse il darwinismo nella scienze naturali, si usò un tempo il termine “trasformismo”, per intendere la trasformazione della specie per adattarsi all’ambiente. Nel nostro Paese, poi, il vocabolo venne usato in politica interna, per indicare l’adeguamento dei partiti estremi alla vita parlamentare, entro il quadro dello Statuto albertino. Dato che qualcuno profittò del processo per includervi anche compromessi morali, la parola assunse un tono sinistro.

Allora sparì anche dal linguaggio scientifico, e prevalse quella “evoluzione”, dal significato implicitamente positivo. Indubbiamente lo fu l’evoluzione della specie Homo sapiens, nella sua economia di vita, dalla fase connotata dalla caccia a quella caratterizzata dall’agricoltura. Questa, però, implica l’occupazione di territori e il combattersi tra comunità umane per appropriarsene. Quindi dalla caccia, una lotta letale intraspecifica, tra specie diverse, si passò alla guerra, un conflitto cruento intraspecifico, all’interno di una stessa specie. L’essere umano, allora, era ancora imbevuto, però, di un’intuizione del sacro nella natura. Il cacciatore chiese perdono alle anime degli animali sacrificati. Il primo sciamano iniziò il primo guerriero. Le armi dello sciamano e del guerriero sono le stesse.

La guerra venne moderata dal divino. Eppure l’Iliade ci tramanda scene di grande cruenza, così come il Vecchio Testamento. Poi con il Cristianesimo il trascendente pretese di moderare l’immanente. Sono i progressi delle “regole cavalleresche”. Appena sorti, con la Guerra d’indipendenza americana, gli Stati Uniti, Benjamin Franklin fece un giro per l’Europa come ambasciatore. S’incontrò con Federico II di Prussia. Entrambi massoni. Conclusero un trattato fra Regno di Prussia e Stati Uniti d’America. Esso stabiliva che in caso di guerra, la stessa sarebbe stata combattuta tra eserciti e marine, ma i civili e le loro proprietà e attività non sarebbero state trascinate nel conflitto. Jean Henry Dunant, dopo la Battaglia di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859, vedendo feriti e moribondi abbandonati sul campo, maturò l’idea concretizzata con la fondazione della Croce rossa. “Non sparare sulla Croce rossa”, è diventato proverbiale. Oggi, dall’Ucraina alla Siria, dal Caucaso alla Terra troppo Santa per fanatismi diversi, si bombardano, fucilano e torturano civili di ogni età, si spara sulla Croce rossa e sugli ospedali. Questa è l’involuzione dall’essere umano al bruto. Si scrive “bruto” perché gli “animali” sembrerebbero dotati d’anima.

Aggiornato il 16 ottobre 2023 alle ore 16:17