Rosy Bindi la “giustificazionista”

La questione poteva essere finita con Patrick Zaki, l’attivista egiziano finito nel mirino negli ultimi giorni per le sue parole su Israele, soprattutto per aver definito il premier Benjamin Netanyahu “un serial killer”. Oggi l’ex ministro Rosy Bindi, a Tagadà su La7, che ha sottolineato: “Hamas è un’organizzazione terroristica, è chiaro che c’è stato un attacco terroristico che va condannato. Ma è altrettanto chiaro ed evidente che il consenso intorno ai terroristi nasce dal fatto che la grande questione palestinese non è mai stata risolta”. E ancora: “Uno Stato democratico non può permettersi di reagire come sta reagendo Israele. Uno Stato democratico non può usare gli stessi mezzi che usano i terroristi”.

E alla domanda su quale dovrebbe essere la reazione di Israele, ha risposto: “Potrebbe fare un esame di coscienza per quello che è accaduto negli ultimi anni e dovrebbe chiedersi anche perché non hanno funzionato i servizi di intelligence. Prima di arrivare a privare i bambini di acqua, luce, cibo e aiuti umanitari, forse dovrebbe interrogarsi sull’efficacia degli strumenti, che non devono essere sempre e necessariamente quelli usati dai terroristi”.

Aggiornato il 13 ottobre 2023 alle ore 10:32