Schillaci: “Combattere lo stigma sulla salute mentale”

Orazio Schillaci è convinto che si debba promuovere la cultura della salute mentale fin dalla scuola. Secondo il ministro della Salute, “l’inclusione nella società può rappresentare uno degli ostacoli principali per chi soffre di problemi legati alla salute mentale. Vanno combattuti ogni giorno lo stigma e la discriminazione che continuano a essere una barriera all’inclusione sociale, in particolare nei luoghi di istruzione e di lavoro. Dobbiamo agire affinché nessuno venga lasciato indietro”. Schillaci ricorda il titolo della Giornata mondiale della salute mentale che si celebra oggi. “Il tema è La salute mentale un diritto umano universale. Le nostre menti i nostri diritti. Sono parole semplici ma potenti”. Il ministro sottolinea la necessità di interventi che puntino a cambiare la percezione e la cultura sulla salute mentale. “Dobbiamo promuovere – spiega – una cultura della salute mentale, orientata alla lotta allo stigma e a favorire l’inclusione. La cultura della salute mentale deve coinvolgere le scuole, dove dobbiamo portare le attività di comunicazione per fronteggiare fenomeni di bullismo e violenza che sono purtroppo diffusi. Dobbiamo coinvolgere le famiglie per aumentare la consapevolezza dei rischi che derivano dall’uso inappropriato delle nuove tecnologie. Altrettanto fondamentale intraprendere azioni per migliorare le condizioni di vita quotidiana dalla prima infanzia fino alla vecchiaia”.

Schillaci illustra i dati relativi ai servizi di salute mentale. “Lo scorso anno – racconta – le persone psichiatriche assistite dai servizi specialistici in Italia sono state 776.829 ovvero 154,2 ogni 10mila abitanti adulti. L’età riflette l’invecchiamento della popolazione generale con una grande percentuale di pazienti – circa i due terzi – al di sopra dei 45 anni”. Come rimarca il ministro, “le patologie più frequenti sono, per le donne, la depressione (43,2 per 10mila abitanti), i disturbi affettivi e nevrotici. Per gli uomini i disturbi schizofrenici, quelli legati ad abuso di sostanze e al ritardo mentale. Le prestazioni erogate nel 2022 dai servizi territoriali ammontano a oltre nove milioni e 300mila, e vanno dall’attività infermieristica e psichiatrica alla riabilitazione, risocializzazione territoriale fino al supporto alla famiglia”. Sul fronte dell’assistenza, evidenzia Schillaci, “sono diverse le questioni da affrontare, a partire dal rafforzamento della rete territoriale di assistenza. A questo proposito, stiamo lavorando per andare incontro alle Regioni che hanno difficoltà nella spesa dei 60 milioni di euro assegnati per il potenziamento dei dipartimenti di salute mentale con una proroga che permetta di avere più tempo per procedere con la realizzazione di tanti progetti”. Sul tema della salute mentale è al lavoro un tavolo tecnico che al momento ha svolto oltre 30 audizioni. “Con questo tavolo guardiamo a modelli di intervento validati e di provata efficacia”. Tra i temi, anche il “ruolo che lo psicologo psicoterapeuta sarà chiamato a svolgere anche nelle équipe delle case di comunità in stretta collaborazione con i membri del team, i medici di medicina generale, i pediatri”.

Aggiornato il 10 ottobre 2023 alle ore 17:46