Migranti, accordo Ue sulle regole

Secondo Ursula von der Leyen siamo al “punto di svolta”. L’intesa sui migranti è stata raggiunta. Almeno a parole. “Gli ambasciatori dell’Ue hanno raggiunto un accordo sul Regolamento che affronta le situazioni di crisi e forza maggiore nel campo della migrazione e dell’asilo”. L’annuncio arriva, in un post su X, dalla presidenza spagnola del Consiglio Ue. Seguito, poco dopo, dalle parole della presidente della Commissione europea: “Accolgo con favore il positivo accordo politico raggiunto dagli Stati membri”, sottolinea von der Leyen. “Questo – aggiunge – è un vero e proprio punto di svolta che ci consente di portare avanti le negoziazioni con il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue. Uniti possiamo realizzare il Patto prima della fine di questo mandato”. Nel testo è sparito il riferimento alle Ong che era stato inserito la scorsa settimana e che aveva causato lo stallo nei negoziati. A differenza di luglio, non hanno sostenuto l’accordo solo la Polonia e l’Ungheria (contrarie), Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria (astenute). L’approvazione di ieri del mandato del Consiglio Ue sul Regolamento sulle situazioni di crisi, il principale ostacolo all’avvio dei negoziati finali sul Patto Ue sulla migrazione e l’asilo, permetterà l’inizio dei triloghi con il Parlamento europeo.

Il documento, inoltre, definisce il quadro d’azione per gli Stati nell’affrontare scenari di difficoltà e crisi, adeguando alcune regole, come quelle relative alla registrazione delle domande di asilo o alla procedura di asilo alla frontiera, e dando ai Paesi sotto pressione la possibilità di richiedere misure di solidarietà e sostegno all’Ue e ai suoi Stati membri. Nel dettaglio, “in una situazione di crisi o di forza maggiore, gli Stati membri possono essere autorizzati ad applicare norme specifiche riguardanti la procedura di asilo e di ritorni. In questo senso, tra le altre misure, la registrazione delle domande di protezione internazionale può essere completata entro quattro settimane dalla loro presentazione, alleggerendo il carico sulle sovraccariche amministrazioni nazionali”, ha spiegato il Consiglio.

Per quanto riguarda la richiesta di sostegno e solidarietà, “uno Stato membro che si trova ad affrontare una situazione di crisi può richiedere contributi di solidarietà ad altri Paesi dell’Ue”, ha precisato il Consiglio. Tali contributi possono essere in tre modalità. La prima consiste nel “ricollocamento dei richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale dallo Stato membro in situazione di crisi verso gli Stati membri che danno supporto”. La seconda riguarda le “compensazioni di responsabilità, cioè lo Stato membro che dà sostegno si assume la responsabilità di esaminare le richieste di asilo con l’obiettivo di alleviare lo Stato membro che si trova in una situazione di crisi”. La terza modalità prevede “i contributi finanziari o misure alternative di solidarietà”. Il Consiglio ha indicato che queste misure eccezionali e questo sostegno di solidarietà richiedono l’autorizzazione del Consiglio in conformità con i principi di necessità e proporzionalità e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini di Paesi terzi e degli apolidi.

L’accordo raggiunto a Bruxelles tra i 27 Paesi membri dell’Unione europea su un testo chiave per la politica migratoria rappresenta “una svolta storica”: lo ha dichiarato il cancelliere tedesco su X. L’entrata in vigore del regolamento destinato a organizzare una risposta europea a fronte di un massiccio afflusso di migranti “limiterà efficacemente la migrazione irregolare in Europa e alleggerirà durevolmente stati come la Germania”, ha rimarcato Olaf Scholz. Per la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, “l’accordo tra gli Stati membri sul Regolamento sulle crisi “in materia migratoria” è un passo importante che sblocca una delle più grandi sfide della nostra generazione. Ora dobbiamo realizzare un Patto Ue su migrazione e asilo. Il Parlamento europeo è pronto”. L’accordo raggiunto dalla Ue sul regolamento delle crisi per i migranti consentirà di “accelerare i tempi per dare una risposta concreta alla lotta ai trafficanti e spianerà la strada a nuove norme Ue, approvate prima della fine della legislatura. Ne è convinto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il capo della diplomazia, che si dice molto soddisfatto, parla di “successo del governo italiano e della Ue”. “Avevamo chiesto di lavorare per un accordo tra tutti i Paesi della Ue, ma a sorpresa la Germania aveva presentato un testo che faceva riferimento anche alle Ong e a noi non andava bene perché andava contro i nostri interessi”, ha ricordato Tajani.

Aggiornato il 05 ottobre 2023 alle ore 11:35