Tifare contro l’Italia non paga

Gli eredi diretti del Partito Comunista italiano – quelli che avrebbero voluto in Italia la “democrazia del proletariato” e l’adesione, come Paese satellite, all’ex Unione Sovietica – hanno un’idea singolare della democrazia. Le elezioni politiche sono democratiche se vincono le sinistre, le estreme sinistre e i cattocomunisti. Se il popolo sovrano esprime un voto a favore del centrodestra, occorre “cambiare il popolo” che, ingannato, non ha saputo scegliere. Per costoro, la vittoria della coalizione di centrodestra alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 è stata ottenuta facendo promesse irrealizzabili. E considerano gli elettori italiani degli stupidi, che si sono fatti abbindolare.

Giorgia Meloni aveva promesso il blocco navale contro i migranti irregolari che invadono le nostre coste e invece gli sbarchi nel 2023 sono cresciuti fino a superare i 133mila nuovi arrivi. Ciò avrebbe rappresentato il fallimento delle politiche migratorie di un Governo che non è in grado di gestire i flussi dei migranti. L’economia, per colpa dell’Esecutivo Meloni, sta subendo un rallentamento. È sempre colpa del Governo di centrodestra l’aumento dell’inflazione e l’esponenziale crescita dei tassi d’interesse adottati dalla Banca centrale europea. Anche lo spread, che ha raggiunto i 194 punti base di differenziale dei Btp italiani con il Bund tedesco con scadenza decennale, è da addebitare al Governo. È ovviamente colpa dell’Esecutivo l’alluvione e il cosiddetto cambio climatico. Per chiudere il cerchio, manca solo sostenere che l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa sia stata fortemente voluta “dalle destre” italiane.

Pertanto, per accomodare i disastri realizzati in meno di un anno dal Governo Meloni, occorre senza indugio correre ai ripari, con la creazione nel Palazzo di un Esecutivo tecnico. Non si rendono conto che hanno perso il senso del ridicolo! L’attacco al Governo italiano è partito dal Financial Times e dai giornali nostrani che sono, per “pura casualità”, riconducibili agli stessi editori “illuminati” che vogliono il bene dell’Italia e degli italiani. Per screditare l’Esecutivo Meloni scelto dagli elettori, per le opposizioni tutto è lecito. Esiste nel mondo occidentale una democrazia dove la minoranza si schiera contro gli interessi dell’Italia, per difendere l’operato di Paesi che attuano politiche contro la nostra Nazione? È concepibile che le opposizioni preferiscano affidare il Governo del Paese a tecnici, non legittimati da un voto popolare, piuttosto che prepararsi a vincere le elezioni, proponendo soluzioni alternative nelle politiche di Governo?

Analizziamo la situazione economica che sta affrontando il Governo che si è insediato da poco più di 12 mesi. L’Esecutivo presieduto da Mario Draghi – “la persona più autorevole che ha il Paese nel mondo” – ha usato la presidenza del Consiglio dei ministri per farsi eleggere alla presidenza della Repubblica. Fallito l’obiettivo di accasarsi al Quirinale, ha lasciato al nuovo Governo il Superbonus 110 per cento e il Reddito di cittadinanza che hanno devastato le finanze pubbliche. Solo durante il suo mandato il debito pubblico italiano è cresciuto di oltre 115 miliardi di euro.

L’inflazione è esplosa in tutta Europa a causa della guerra, tra la Russia e l’Ucraina, che ha comportato la crescita esponenziale del costo dell’energia e dei prezzi delle materie prime. L’inflazione galoppante ha indotto le Banche centrali ad aumentare i tassi d’interesse, per cercare di contenere la crescita dei prezzi. Solo nell’ultimo anno la Bce ha aumentato i tassi di riferimento di 400 punti base, raggiungendo un livello del costo del denaro senza precedenti dalla nascita della moneta unica. La stessa Banca centrale europea ha abbandonato il quantitative easing, ovvero l’acquisto di titoli del debito sovrano dei Paesi europei, uno strumento che aveva contribuito a tenere bassi gli interessi sul debito pubblico sovrano. Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi si è mantenuto a livelli accettabili e gestibili. Il problema è che la Germania si finanziava a tassi negativi, mentre oggi paga quasi il 3 per cento. È cresciuto il costo del servizio del debito pubblico in tutta Europa: per l’Italia significa una spesa aggiuntiva di circa 15 miliardi di euro.

In sostanza, le condizioni oggettive in cui si è trovato il Governo sono tali che operare con estrema prudenza è assolutamente indispensabile. In Europa la diarchia franco-tedesca, che si sente minacciata dalla “underdog” Giorgia Meloni, sta cercando di sabotare il Governo italiano in vista delle elezioni europee. Il timore di Olaf Scholz ed Emmanuel Macron è quello di un Parlamento europeo a maggioranza di centrodestra, che potrebbe rideterminare i rapporti di forza nella governance del Vecchio Continente.

Tuttavia, la strategia antitaliana di minare il Governo di centrodestra come fece Giorgio Napolitano ha oggi meno possibilità di successo. I cittadini non accetterebbero la creazione nel Palazzo di un Governo tecnico. I leader dei partiti della coalizione sono coesi nel sostenere un Esecutivo di legislatura. I presunti problemi finanziari legati allo spread sono comuni a tutti i Paesi europei. Inoltre, grazie al patriottismo degli italiani, il nostro debito sovrano è sempre più in mano dei risparmiatori, che sanno quanto sia un buon investimento!

Aggiornato il 02 ottobre 2023 alle ore 11:34