Caro-energia: il decreto del Governo

Bonus benzina per i beneficiari della social card. E ancora, per il gas conferma degli oneri azzerati e Iva agevolata al 5 per cento, mentre cambiano i sostegni per le imprese energivore. Bonus sociale sulle bollette rafforzato con un contributo extra che sale con il numero dei figli. È in arrivo l’intervento che stanzia 1,3 miliardi per aiutare le famiglie contro il caro-energia anche nel quarto trimestre. Cambia invece volto la sanatoria sugli scontrini, fortemente contestata nei giorni scorsi: ci si potrà mettere in regola ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso. Un intervento, fanno sapere dall’Esecutivo, che consentirà di salvare 50mila esercizi. Il nuovo decreto energia varato in un Consiglio dei ministri lampo, interviene in sostegno soprattutto delle famiglie in difficoltà. Al posto del bonus riscaldamento annunciato a marzo, si rafforza il bonus sociale destinato ai nuclei con Isee fino a 15mila euro: per i tre mesi da ottobre a dicembre riceveranno un contributo straordinario crescente in base al numero dei figli.

Inoltre gli 1,3 milioni di nuclei (sempre con Isee massimo di 15mila euro) che hanno la social card Dedicata a te potranno usarla oltre che per pagare i beni di prima necessità anche per fare benzina: un bonus di 80 euro a famiglia, con uno stanziamento complessivo di circa 100 milioni. Per il gas viene confermato l’azzeramento degli oneri di sistema e l’Iva agevolata al 5 per cento. Cambiano i sostegni alle imprese energivore e arriva il rifinanziamento del bonus trasporti per acquistare l’abbonamento dei mezzi pubblici. Ma non di sola energia si occupa il decreto. Che corre anche in soccorso di commercianti e partite Iva non in regola su scontrini e fatture: per le mancate certificazioni dei corrispettivi dal primo gennaio 2022 al 30 giugno 2023 si potrà fare pace con il fisco, ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso entro il 15 dicembre. La sanatoria viene quindi rivista rispetto alle prime bozze, oggetto nei giorni scorsi di forti critiche dalle opposizioni che hanno parlato di schiaffo ai contribuenti onesti.

Una norma salva-commercio, la definiscono fonti di governo, che “scongiurata la chiusura di oltre 50 mila piccoli esercizi commerciali”. L’ultima bozza circolata, ridotta rispetto alle precedenti, proroga anche i termini per aderire ai mutui per gli under36, mentre saltano le proroghe per le cripto-attività e l’abilitazione scientifica. Una norma interpretativa esclude inoltre che nel passaggio da Alitalia a Ita ci sia continuità fra le due aziende. Chiuso il provvedimento energia ora l’attenzione del Governo si sposta sulla manovra. L’attesa è per la Nota di aggiornamento al Def, che definirà la prima cornice delle risorse e darà una prima idea delle misure che potranno vedere la luce nel 2024. Il Cdm che esaminerà il documento, inizialmente convocato per giovedì, è stato anticipato a domani. L’osservato speciale è l’indebitamento 2024, da cui si capirà lo spazio in deficit che il Governo si apre per la manovra. Per metterlo nero su bianco però, l’Esecutivo attende il responso di Eurostat sul Superbonus, che a questo punto potrebbe essere in dirittura d’arrivo. Il 3,7 per cento fissato nel Def ad aprile dovrebbe essere rivisto al rialzo di qualche decimo di punto, comunque entro la soglia del 4 per cento.

Si andrebbe comunque verso una manovra leggera, con un punto di partenza di 20 miliardi che potrebbero salire a 22-23. Sono certi il taglio del cuneo e gli aiuti a famiglie e alla natalità, mentre poco si riuscirà a fare su pensioni e sanità. Sul fronte delle risorse si attende anche di sciogliere anche il nodo dagli extraprofitti delle banche. L’emendamento, che cambia la tassa inizialmente pensata dal Governo, è bollinato ma fino all’ultimo restano riflessioni in corso per assicurare il massimo incasso possibile che ora gli analisti stimano tra 1,5 e 2,2 miliardi.

Aggiornato il 26 settembre 2023 alle ore 12:47