Nordio: “Non sono né garantista né giustizialista”

“Non esistono i panni del garantista o del giustizialista ma la complessità della realtà”.

Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio in un’intervista alla Stampa.

“Innanzitutto i fatti - spiega il Guardasigilli - è un intervento che assicura ed estende la possibilità di adottare incisivi strumenti di indagine, come le intercettazioni ambientali, per reati aggravati dal metodo mafioso, dalla finalità di terrorismo o per il sequestro per estorsione. È una norma specifica, di tipicizzazione per allontanare il rischio di compromettere molti processi. Di propaganda, c’è solo la ‘propaganda fide’, la fede nella certezza del diritto”.

“Il garantismo ha una duplice coniugazione: l’enfatizzazione della presunzione di innocenza e la certezza del diritto e della pena. In questo decreto, si valorizza il secondo aspetto; nel disegno di legge
di giugno, il primo. A mio parere, però - spiega Nordio - non esistono i ‘panni del giustizialista’ o del garantista: esiste la complessità della realtà, del diritto e della politica. Quanto al concorso esterno, ripeto ancora che non è nel programma di governo”.

Questo è solo l’ultimo esempio di legiferazione sull’onda di allarmi dell’ultim’ora: i rave, dopo un raduno; il reato universale per gli scafisti, dopo la strage di Cutro. Ora i piromani. Non è a disagio in un automatismo tipico della concezione giustizialista?

“I piromani attentano alla vita di intere comunità e al nostro paesaggio, bene costituzionalmente tutelato. Non sono affatto a disagio per l’inasprimento delle pene contro dei criminali: rappresenta l’attenzione dello Stato per la repressione di gravissimi fenomeni e la tutela di chi li subisce. Anche il Governo Draghi - spiega Nordio - era intervenuto; noi abbiamo aggiunto un’aggravante per punire chi si procura un vantaggio, mandando in fumo aree del nostro meraviglioso Paese”.

Quando il gip di Roma ha chiesto l’imputazione coatta di Andrea Delmastro lei ha parlato di anomalia del nostro processo. Eppure, nel suo ddl non c’è nulla. Questa non è la dimostrazione che giudici e pm sono già autonomi, senza aver bisogno della separazione delle carriere?

“Il mio ddl è solo un primo passo verso la piena attuazione del codice liberale di stampo anglosassone, fortemente voluto dal ministro Vassalli, eroe delle Resistenza pluridecorato e convinto socialista. Un codice snaturato negli anni. La commissione da me istituita lavorerà perché ritorni, migliorato, al suo spirito originale e si superi la contraddizione di un processo quando la stessa pubblica accusa non vuole celebrare. Quanto alla separazione delle carriere, è nel programma ma richiede un intervento costituzionale e quindi tempi più lunghi. Ora, le priorità sono l’efficienza degli uffici giudiziari e gli impegni con l’Europa”.

Aggiornato il 10 agosto 2023 alle ore 13:18