Il governo di centrodestra presieduto da Giorgia Meloni dall’ottenimento del voto di fiducia alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, rispettivamente il 25 e 26 ottobre 2022, ha dovuto affrontare, senza soluzione di continuità, una serie di emergenze che avrebbero sfiancato un maratoneta. In fretta e furia ha dovuto predisporre la Legge di Bilancio relativa al 2023 in poco più di due mesi, dopo l’insediamento del suo governo. Le elezioni politiche anticipate che si sono svolte il 25 settembre 2022 hanno reso necessaria l’approvazione di una Finanziaria che, in larga misura, era stata disegnata dal precedente esecutivo tecnico guidato da Mario Draghi. Messo al riparo il bilancio dal rischio dall’esercizio provvisorio, il Governo si è dovuto da subito occupare dei problemi relativi all’attuazione del Pnrr. Il ministro Raffaele Fitto, che ha l’importante delega sulla attuazione del Pnrr, è stato impegnato per far fronte a tutti gli adempimenti previsti dalle rigide formalità burocratiche previste dal New Generation Eu, con l’obiettivo di ottenere le tranche di finanziamento e di contributi assegnati all’Italia.
Pnrr, pensato e voluto in una situazione economica decisamente diversa da quella post-invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa e la conseguente esplosione dei prezzi dell’energia da fonti fossili e l’ulteriore crescita del costo delle materie prime. Situazioni oggettive che hanno costretto il Governo a riscrivere il piano modificando 144 obiettivi su 349. Modifiche che hanno consentivo il nulla osta europeo all’erogazione della terza e quarta rata da parte dell’Unione europea. Il Governo ha inoltre dovuto affrontare i problemi connessi all’alluvione in Emilia-Romagna e in parte del nord Italia. La premier si è dovuta, senza risparmio di energie, occupare prevalentemente di politica estera per dissipare le pregiudiziali riserve nei confronti di un governo presieduto da una leader di destra. Il viaggio negli Stati Uniti, su invito di Joe Biden, della presidente del Consiglio, è stata la consacrazione di una leader che ha saputo essere convincente nei fatti e nelle decisioni politiche sul posizionamento dell’Italia nell’Alleanza atlantica e sulla lealtà del Paese alla “storica amicizia con gli Stati Uniti”. Le riserve del presidente degli Stati Uniti sul governo di centrodestra da egli manifestate in un contesto elettorale del Partito democratico (“vedete che cosa è successo alle elezioni politiche in Italia”), parrebbe siano state definitivamente superate. È giunto il momento per l’Esecutivo e per la stessa premier di occuparsi dei problemi dell’Italia in vista della prossima Legge finanziaria. Sostanzialmente la prima che sarà costruita dal governo di centrodestra.
La luna di miele della premier con gli elettori italiani si misurerà sulla prossima Legge di Stabilità che dovrà attuare il programma politico che ha portato al governo la coalizione di centrodestra. La Legge di Bilancio dovrà marcare la discontinuità rispetto ai governi a trazione grillina e dello stesso esecutivo tecnico. Deve essere archiviata definitivamente la stagione della spesa pubblica utilizzata per scopi clientelari ed elettorali. Si deve puntare sulla riduzione della spesa improduttiva e sul contenimento della pressione tributaria. Perseguire in maniera sistematica la riduzione del debito pubblico sia rispetto al Pil che in prospettiva anche in termini nominali. Una politica accorta sul bilancio migliorerebbe il rating dell’Italia, ridurrebbe lo spread e la spesa per il servizio del debito pubblico. Gli italiani sono pronti ad affrontare sacrifici se gli viene prospettata la possibilità concreta di un risanamento delle finanze pubblico e quindi, nella prospettiva della legislatura, una convincente riduzione del carico fiscale. Il rischio di una crisi sociale, innescata dalla riforma del Reddito di cittadinanza e alimentata da una opposizione senza alcuna idea di Paese, non avrà alcuna influenza politica. Gli italiani sono consapevoli che è definitivamente tramontata la stagione della spesa pubblica clientelare senza guardare al bilancio dello Stato che deve essere risanato per mantenere l’Italia nel consesso delle grandi democrazie industriali dell’Occidente.
Aggiornato il 31 luglio 2023 alle ore 11:03