Diritti transumani

La situazione di stallo venutasi a generare nel Regno di Spagna dopo le elezioni politiche, tra un Partito socialista che ha incrementato la sua presenza alle Cortes ma perso la maggioranza, e un Partito popolare che ha ottenuto una maggioranza relativa, ma non può ottenere una maggioranza assoluta dall’alleanza con una destra conservatrice, la quale non ha ottenuto il successo vaticinato, mette in bilico la legge, fortemente voluta dal Movimento Lgbt+, che consente ai maggiori di 14 anni di dichiararsi all’anagrafe di un “genere” a prescindere dal proprio sesso naturale, senza sottoporsi a nessuna operazione chirurgica irreversibile, onde anche poter cambiare dichiarazione in seguito. Infatti, i popolari e la destra hanno in programma di abrogarla, mentre i socialisti, che la fecero passare, sono schierati a difesa.

In Italia, il governo di Giorgia Meloni ha fatto passare alla Camera dei deputati la configurazione della maternità surrogata, utero in affitto, come reato universale, cioè punito anche se commesso all’estero. La sinistra s’è spaccata su questo. I favorevoli lo configurano come il diritto d’una coppia con problemi di fertilità di procreare impiantando i propri semi in un utero d’una donna che, per denaro, lo affitti per la gestazione. Possono questi essere “diritti umani”? Ricordiamo come essi nascano con quello di libertà in diritto romano: una facoltà naturale, quando non impedita dalla forza o dalla legge. Fu un passaggio dalla libertà alle libertà. I diritti umani come facoltà naturali, diritti naturali.

Questo fino al “Bill” con cui si chiuse la “gloriosa rivoluzione” inglese del Seicento, la dichiarazione della rivoluzione nordamericana e gli “Immortali principî” francesi di fine XVIII secolo, le costituzioni liberali del secolo XIX e quelle liberal-democratiche del XX, la Dichiarazione universale delle Nazioni Unite, e quella dei diritti e delle libertà fondamentali del Consiglio d’Europa. Allora, qualcuno notò differenze di elencazione e formulazione attraverso le varie carte. Si disse che vero fondamento dei diritti umani non fosse da ricercarsi in natura ma nelle tendenze storiche. Si parlò si “generazioni” diverse di diritti. Perso il contatto colla natura, dal sesso, i diritti ad esempio della donna, si è passati al “genere” come scelta. Nel quadro del passaggio dall’umanesimo al transumanesimo delle macchine sorta di protesi. La realtà cede il passo all’artificio. I conservatori si battono per conservare la parte umana, i progressisti per promuovere l’artificio.

Aggiornato il 27 luglio 2023 alle ore 11:21