Zaki: “Se avessi ruolo politico lo userei per i diritti umani”

“Ho ringraziato più volte il governo, com’era giusto”. Patrick Zaki motiva al Corriere della Sera il suo sentimento rispetto alle pressioni fatte dall’esecutivo sul regime egiziano. Intanto, nessuno ha ancora chiesto un impegno in politica a Zaki. “Ho ancora molto da imparare e fare. E se anche arrivasse una richiesta per un ruolo politico la utilizzerei sempre per la causa dei diritti umani”, spiega al quotidiano di Via Solferino. “Anche tutta questa visibilità: voglio che diventi uno strumento, la voglio usare per difendere chi non ha voce né volto”, dice. Da Roma e dai palazzi politici “non ho ricevuto inviti”, quindi “non c’è in programma nessuna tappa del genere” nella sua permanenza in Italia. La polemica sul volo di Stato rifiutato “per me è chiusa”, dichiara.

L’attivista non vuole “che qualcuno un giorno possa dirmi: tu sei stato da questa o da quest’altra parte. Io sono e voglio essere indipendente”. “Nei giorni scorsi, dopo la grazia, ho visto crescere moltissimo anche nel mio Paese il sostegno nei miei confronti”. Ma in Egitto, “abbiamo bisogno di più apertura, di più libertà”, ammette. Zaki ora vuole fare la sua parte “come attivista e difensore dei diritti umani”. E non ha paura di un nuovo arresto, “perché sono convinto di avere la ragione umana dalla mia parte”. In carcere “ho ricevuto delle lettere da diverse scuole elementari italiane. Erano bambini che mi scrivevano per farmi coraggio”, racconta. “Ho promesso a me stesso che li avrei ringraziati di persona, prima o poi”.

Intanto, Giorgia Meloni ribadisce: “Nella liberazione di Patrick Zaki non c’è stato alcun baratto e con lo stesso spirito continueremo anche a cercare verità e giustizia per Giulio Regeni”. Lo ha detto la premier, a Non Stop News, su Rtl 102.5. “La strategia usata in precedenza”, ha poi aggiunto parlando delle trattative per la liberazione dello studente egiziano, “era sbagliata. Il nostro approccio è stato diverso: non ci relazioniamo con un atteggiamento di superiorità o paternalistico, ma da pari a pari pure nelle enormi differenze. Questo nuovo approccio – ha osservato – ha portato ad una apertura dell’Egitto”. “Le polemiche – ha concluso – non mi interessano, si fanno su qualsiasi cosa. Sono solo felice perché il caso si è risolto”.

Aggiornato il 25 luglio 2023 alle ore 18:26